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Circa un mese fa, nell'articolo del 25 gennaio 2012, avevamo provato a tracciare, con l'ausilio della chart analisi classica e di alcuni indicatori di natura euristico-quantitativa, l'ipotetico sviluppo che avrebbe potuto effettuare l'indice Ftse MIB nell'arco del mese successivo. Il sentiero tracciato sul grafico (linea spezzata verde) non è stato rispettato nei modi, ma si è verificato decisamente nei tempi: l'indice avrebbe dovuto raggiungere l'area compresa tra 16300 e 16600 punti entro l'ultima settimana di febbraio, e proprio mentre stiamo scrivendo registra un valore di 16450 punti. Dopo il rialzo di gennaio da 14400 a oltre 16000 punti ci attendevamo un riaggiustamento sui 15000 punti per la fine del mese, avendo preso in considerazione le divergenze negative che si erano venute a formare su alcuni tra i principali oscillatori leading. Tale riaggiustamento non c'è stato, e l'indice ha superato l'area 16000 dopo una lieve correzione a 15625 punti, portandosi nei pressi della media mobile a 200 giorni in zona 16850 (realizzato 16848) con un momentum troppo elevato. Una battuta d'arresto era dunque fisiologica dato che il tasso di crescita dei corsi azionari verificatosi tra gennaio e febbraio non era più sostenibile nel breve termine. Per questo motivo l'attraversamento dal basso verso l'alto della media mobile a 200 giorni non ha attirato ulteriori acquirenti, e dunque non è stato in grado di imprimere lo slancio necessario per affrontare la successiva resistenza situata attorno ai 17000 punti. L'attuale fase di congestione attorno ai 16500 punti sta riconducendo l'indice Ftse MIB verso il nostro ipotetico sentiero di sviluppo rispettandolo, come detto in precedenza, se non nei modi, almeno nei tempi. Ci si attende nel brevissimo termine una correzione in area 16000/150 punti, che riporterebbe il paniere sulla base del canale rialzista blu (ancora in formazione) già dalla prossima settimana, preludendo ad un prolungamento dello swing in essere per almeno due settimane prima dell'impulso decisivo verso i 17000 punti. Entro la fine di marzo/inizio aprile l'equity italiano potrebbe raggiungere quota 17700, e poi 18000/200 punti, sulla parte superiore del trend. Facciamo attenzione alla fascia di valori compresa tra 16000 e 16150 punti, che se dovesse essere violata al ribasso offrirebbe lo spunto per le prese di beneficio provocando una correzione più profonda verso 15200 punti e poi verso la base di un trend moderatamente rialzista di portata più ampia (canale rialzista color arancio) che transiterà in area 14800 nelle prossime settimane. In questo caso l'azionario italiano andrebbe a confermare una fase di medio termine sostanzialmente neutra e solo moderatamente rialzista. Operativamente si possono accumulare nuove posizioni in acquisto sulla debolezza dell'indice nell'area 16000/150, con chiusura delle stesse in caso di arretramento sotto 16000 punti. L'eventuale breakout di 17050 andrebbe a suggerire l'incremento delle posizioni con target successivi a 17700 in prima battuta, e 18200 in un secondo momento. Anche l'eventuale correzione in una fascia di valori compresa tra 14800 e 15200 punti sarebbe da interpretare come occasione per accumulare posizioni lunghe in un'ottica di medio e lungo termine. La negatività arriverebbe infatti solamente con una discesa dei valori dell'indice sotto quota 14400 punti.
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