giovedì 17 marzo 2011

Una rassegna di titoli per cavalcare l'eventuale rimbalzo del Ftse MIB.

La correzione alla quale abbiamo assistito in questi giorni sull'onda emotiva dei fatti internazionali è stata piuttosto brusca, ma ci si poteva attendere di peggio. Tecnicamente resta ancora un margine di ribasso di altri 300/500 punti per il Ftse Mib, e ci siamo già pronunciati in questo senso nell'analisi di ieri. In ogni caso è possibile cominciare a pensare alla costruzione di un portafoglio titoli per cavalcare l'eventuale rimbalzo tecnico che potrebbe condurre l'indice in area 21650/800 nelle prossime sedute, tenendo sempre ben presente che la cautela è ancora d'obbligo poichè non arrivano ancora notizie rassicuranti, soprattutto dal Giappone. Un'attenta selezione di titoli, penalizzati indiscriminatamente dall'ondata di vendite, potrebbe consentire di cavalcare qualcosa di più di un semplice rimbalzo tecnico. Ricordiamo che l'obiettivo per il nostro mercato rimane fissato nell'area compresa tra 24000 e 24500 punti, almeno finchè il Ftse MIB si manterrà sopra la soglia di 20500.


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A2A è ancora inserita in un trend negativo che va avanti dal gennaio del 2010, e che determina una resistenza dinamica a 1,16 euro, appena sotto il livello statico individuabile a 1,18. Il fallito tentativo di breakout di questa fascia di valori nelle scorse settimane ha confermato il trend e i prezzi hanno ripiegato fino all'area 1,08. Da questo livello passa il supporto dinamico rialzista di breve termine che parte dai minimi di dicembre 2010. Operativamente si possono tentare degli acquisti per anticipare la tenuta di 1,08 e il successivo breakout di 1,16/18. Sopra questo livello si avrebbe un segnale d'inversione di tendenza piuttosto importante con primo obiettivo a 1,315 (intermedio 1,24). Stop loss da applicare rigidamente sotto 1,07, movimento che aprirebbe spazio per target ribassisti a 1,02 e poi 0,97.


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Atlantia è stata respinta dalla forte resistenza statica collocata a quota 17,00 euro, ma rimane inserita in un trend moderatamente positivo che va avanti dal maggio 2010. Significativa la long white della seconda settimana di gennaio, accompagnata da volumi nettamente sopra la media. L'area compresa tra 15 e 15,50 euro (base del trend rialzista) potrebbe offrire un supporto all'attuale correzione. Sotto 15,00 euro si avrebbe invece un segnale d'inversione negativa con probabili obiettivi a 14,30 e 13,60. Operativamente si possono tentare acquisti con stop loss sotto 15,00 euro con target 17,00 prima e 17,90/18,00 in seconda battuta.


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Molto interessante anche la correzione su Autogrill che ha riportato i prezzi del titolo sulla base del trend primario ascendente in atto dal marzo del 2009. Il segnale d'inversione negativa arriverebbe in questo caso sotto 8,90, e farebbe scivolare i prezzi fino a 8,00 euro e poi a 7,45. Operativamente si possono tentare acquisti con stop stretto e rigido sotto 8,90 per cogliere un eventuale rimbalzo tecnico fino a 10,00 euro, ed eventualmente 11,00 in seconda battuta. Il breakout di 11,00 andrebbe a confermare il trend e suggerirebbe l'incremento delle posizioni con target a 11,80, poi 12,30, e ancora 13,20 euro.


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Buzzi Unicem ha già interrotto un trend negativo che andava avanti dell'estate del 2008. Significative in questo senso le due long white candle di gennaio e febbraio 2011, accompagnate da un netto incremento nei volumi di scambio. Il ritorno sopra i 9,00 euro ha determinato la fine del trend negativo, e adesso il titolo è in cerca di conferme. Il primo ostacolo è stato incontrato a 11,00 euro, ma la correzione difficilmente potrà estendersi sotto quota 9,00. Operativamente si può quindi acquistare con stop loss sotto 9,00 euro e primo obiettivo a 11,00. Il secondo target può essere fissato nell'area 11,80-12,25 euro. Sotto quota 9,00 i prezzi potrebbero scivolare fino a 8,00/20 senza perlatro compromettere le possibilità d'inversione positiva.


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ENI resta in un trend neutro e solo moderatamente rialzista, che va avanti da oltre due anni, e che ha determinato un baricentro attorno all'area 16,50, in un range compreso tra 14,20 circa e 18,70 euro. La correzione ha riportato i prezzi del titolo proprio a ridosso di quota 16,50. Poco sotto, a 16,00 euro circa, passa un'ipotetica trendline rialzista che unisci i minimi lievemente crescenti degli ultimi due anni. Operativamente è possibile tentare acquisti con stop loss sotto 16,00 euro per cercare di cogliere un eventuale rimbalzo verso 17,70, che potrebbe estendersi in seconda battuta fino a 18,40/70 euro. La discesa sotto 16,00 fornirebbe un segnale negativo con possibilità di nuove vendite fino a 15,15 euro.


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Per quanto riguarda Pirelli ci ripetiamo perchè avevamo già suggerito il titolo nelle scorse settimane. Sul grafico weekly è ben visibile il trend rialzista che parte dal minimo del marzo 2009, e che verrebbe interrotto solo con la discesa dei prezzi sotto 5,50 euro. Il breakout di 6,50 aprirebbe spazi molto interessanti di apprezzamento fino a 7,70 euro nel medio termine. Operativamente si può entrare in acquisto sul titolo con stop loss sotto 5,50 e primo obiettivo nell'area 6,45/50. Incrementare le posizioni sopra quest'ultimo livello con target primo a 7,15 e successivo a 7,70.



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Infine Tenaris, che è stata respinta dall'area di resistenza collocata tra 18,80 e 19,00 euro ed è tornata verso la base del canale ascendente primario che guida il rally del titolo dal marzo 2009. La base di questo trend passa attualmente attorno a 15,50, e i 16,00 euro rappresentano un supporto statico rilevante per il medio periodo. Possibilità d'inversione solo sotto 15,50, con target ribassisti a 14,40 e poi 13,00 euro. Operativamente si possono tentare acquisti con stop loss rigido sotto 15,50 e primo obiettivo compreso tra 17,50 e 17,80, poi 18,80-19,00 euro.

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