giovedì 7 aprile 2011

Una Covered Call Writing su Pirelli per salvaguardare il profitto.

(Tabella prezzi iso-alpha Pirelli - clicca per ingrandire)
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Fra tutte le strategie di investimento sulle opzioni la covered call writing è una tra le più utilizzate dagli operatori. Essa consiste nella vendita di uno o più contratti d’opzione su un’attività sottostante che si detiene già in portafoglio (o che comunque si acquista al momento della vendita dell’opzione) per un numero pari a quello dell’attività sottostante detenuta (o acquistata). L’obiettivo della strategia è quello di proteggere un profitto già conseguito sul sottostante, oppure (nel caso di contestuale acquisto) di proteggere il sottostante da un’eventuale discesa dei prezzi. Applichiamo la strategia ad un caso concreto, facendo sempre riferimento al mini portafoglio di breve periodo suggerito lo scorso 17 marzo. IL titolo Pirelli ha raggiunto e superato il primo obiettivo a quota 6,45/50, quindi la posizione si potrebbe anche liquidare con un gain del 14% circa. Tuttavia, considerando che i prezzi hanno superato una resistenza piuttosto importante, il rischio sarebbe quello di non partecipare ad un ulteriore rialzo, che potrebbe avere come target l’area 7,00/7,15. IL dilemma può dunque essere risolto facendo ricorso alla CCW. Vediamo come. Nella tabella abbiamo inserito le scadenze maggio e settembre sulle iso-alpha Pirelli CALL, per strike price compresi tra 6,60 e 7,40 euro, con le quotazioni attuali. Sulla scadenza maggio è possibile ottenere una copertura dell’1,5% circa scegliendo lo strike 6,80, sul quale si incassano circa dieci centesimi (nel momento in cui scrivevamo lo spread era tra 10 e 12 cents circa, adesso quota tra 9 e 11,5 cents), che corrisponde anche al supporto statico 6,45 (6,55 spot – premio 0,10), con la prospettiva di partecipare ad un ulteriore rialzo del 4% circa (fino a 6,80). Se vogliamo ampliare la copertura, e contestualmente il gain potenziale sul sottostante, dobbiamo necessariamente allungare la scadenza a settembre. In questo caso potremmo scegliere di mantenere lo strike a 6,80 (sempre un gain di circa il 4%) aumentando però la copertura (si incassano 23 cents circa contro i precedenti 10, ottenendo una protezione del 3,5% - fino a 6,32 circa), oppure di alzarlo a 7,00 (gain aumentato al 7% circa) ottenendo però un incasso pari a 14 cents, quindi una protezione pari al 2,15% (sul livello 6,40). Teniamo presente che la scadenza notevolmente allungata ci espone ad escursioni di prezzo molto più ampie. Ragionando sulla scadenza maggio la strategia è la seguente: in caso di ribasso del titolo sotto 6,45 si può liquidare la posizione e mantenere la call short, poiché sotto 6,45 si andrebbe a configurare una bull trap e i prezzi potrebbero stornare fino a 6,15. Quindi si incassano 10 cents e si vende il sottostante a 6,45 salvando l’attuale gain del 14%; se invece i prezzi restano tra 6,45 e 6,80 da qui a maggio la call scadrà priva di valore e il risultato sarà quello di aver incassato il premio (in sostanza avremo abbassato il prezzo di carico del titolo di 10 cents, quindi il profitto sale al 15,5% con spot=6,60); se il prezzo dovesse invece salire sopra 6,80 (per qualunque prezzo) lasciamo correre e incrementiamo il gain di 25 cents (dal 14% al 18% - ovviamente non partecipiamo all’ulteriore rialzo sopra 6,80). Lo stesso ragionamento vale per le altre scadenze/strike, per le quali è sempre opportuno determinare il livello di uscita dal sottostante. Troppo complicato ? Osservando il grafico della CCW risulterà tutto più chiaro e intuitivo. La strategia è replicabile su tutti i titoli del portafoglio, e vi lascio il piacere di scoprire da soli le opzioni idonee (strike e scadenza) a costruire la CCW più appropriata. Un’ultima considerazione: è importante tenere conto del multiplo per ottenere l’esatto numero di contratti adatto ad una copertura totale. Un contratto iso-alpha su Pirelli controlla un basket di 500 titoli, quindi per coprire ad esempio un basket di 2000 titoli occorre in questo caso vendere quattro contratti (questo va ad incidere sul premio netto incassato, perché le commissioni sulle opzioni si pagano fisse sul singolo contratto indipendentemente dall’entità del premio).

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