martedì 15 febbraio 2011

Una strategia di copertura a basso costo con le opzioni.

Con gli indici borsistici che salgono ormai da parecchi mesi senza soluzione di continuità, l'investitore si trova di fronte ad un dilemma: liquidare il portafoglio prendendo profitto sui gain realizzati rischiando di non partecipare all'eventuale prosecuzione del trend, oppure rimanere sul mercato per partecipare a nuovi eventuali rialzi con il rischio però di subire un'erosione dei precedenti profitti ? La soluzione a questo dilemma potrebbe arrivare da una semplice strategia con le index options: la ratio put spread. Essa consiste nell'acquisto di un'opzione put finanziato tramite la vendita di altre due opzioni put con strike price più basso. IL suo vantaggio è quello di ottenere una copertura del portafoglio ad un costo molto contenuto rispetto al semplice acquisto di opzioni put, ma la copertura risulta ottimale a patto che il mercato non scenda oltre un determinato livello prima della scadenza delle opzioni. Questa condizione deve essere tenuta ben presente, poichè una repentina discesa a rottura di più supporti non solo non coprirebbe il portafoglio, ma andrebbe a generare ulteriori perdite. Vediamo un esempio pratico sull'indice Ftse MIB, tenendo presente che la strategia è replicabile su qualsiasi tipo di portafoglio (Eurostoxx50, DAX, S&P 500, ecc.) utilizzando le relative opzioni con le opportune modifiche. Prendiamo come punto di riferimento il supporto statico che abbiamo individuato nelle precedenti analisi a quota 21650. Se consideriamo questo livello molto sensibile agli acquisti, e riteniamo che l'indice abbia scarse probabilità di violarlo al ribasso nelle prossime cinque settimane, possiamo impostare questa strategia: acquisto di UN contratto d'opzione PUT con strike 22500 e contemporanea vendita di due contratti PUT con strike 21500, entrambi con scadenza Marzo 2011 (ricordiamo che i contratti d'opzione scadono il terzo venerdì del mese). Nel momento in cui scriviamo le opzioni in questione sono trattate rispettivamente a 440 punti e 180 punti circa. Questo implica un esborso netto di 80 punti indice (440 in acquisto - 2 x 180 in vendita), cioè di 200 euro + le commissioni. Il ritorno massimo della strategia a scadenza sarebbe pari a 920 punti indice, cioè 2300 euro (la differenza tra gli strike meno l'esborso netto), se il Ftse MIB dovesse scendere attorno ai 21500 punti. In caso di rialzo del mercato invece la perdita massima sarebbe di 80 punti indice (i 200 euro di esborso iniziale). Tra i 20500 e i 21500 punti le perdite del portafoglio verrebbero neutralizzate solo parzialmente, mentre sotto i 20500 punti la perdita (teoricamente illimitata) andrebbe a peggiorare quella del portafoglio. Tutto questo può risultare molto più chiaro osservando il diagramma profitti e perdite della strategia (linea spezzata verde), all'interno del quale abbiamo inserito il portafoglio (linea rossa) e la risultante del portafoglio corretto con la strategia (linea spezzata blu). La strategia può essere ovviamente modulata, in relazione all'entità del portafoglio in essere e alla copertura desiderata (parziale o totale), aumentando il numero di contratti senza variare il ratio (2 a 1), oppure variando le scadenze. Ovviamente in caso di crollo repentino dell'indice al di sotto dei 20500 punti non sarà opportuno restare fermi a guardare, ma occorrerà correre ai ripari ponendo in essere un'azione correttiva, argomento che sarà oggetto di un prossimo articolo.

1 commento:

  1. Grazie per tutte queste spiegazioni molto dettagliate che portano molto aiuto ad una novizia come io a fare i suoi primi passi nel mondo del Borsa.

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