mercoledì 16 febbraio 2011

Bancari pronti ad un nuovo sprint.

E' chiaro che il mercato ha ancora voglia di salire, lo dimostra il fatto che l'indice Ftse MIB si riaffaccia stamani sopra i 23000 punti dopo circa nove mesi. Ad un rapido esame dei grafici weekly all'interno del paniere Ftse MIB, sono i bancari quelli con le impostazioni tecniche più stuzzicanti. Quasi tutti i titoli di questo settore si trovano a contatto con resistenze critiche, al superamento delle quali si potrebbe aprire lo spazio per un nuovo rally. E con l'aiuto di ENEL e ENI, il nostro indice potrebbe decollare tranquillamente a 24500 punti nelle prossime settimane. Tuttavia la cautela è sempre d'obbligo, anche se i margini di ribasso restano piuttosto esigui, e solo il ritorno sotto 21650 punti di Ftse MIB potrebbe far pensare ad una netta inversione di tendenza.


L'indice rappresentativo del settore bancario italiano, il Ftse All-Share Banks, ha effettuato un doppio minimo lievemente discendente, tra 16600 e 16300 circa, a cavallo tra la fine del 2010 e l'inizio del 2011, in concomitanza con una divergenza rialzista sull'Rsi 14 e una bear trap (falsa rottura del supporto statico a 16600. Il pronto recupero dei bancari ha portato l'indice a ridosso della trendline ribassista di medio termine in area 20100/200, che è stata superata con il breakout nella seduta del 3 febbraio. IL successivo pullback tecnico di verifica ha dato esito positivo, e il paniere ha ripreso a salire con forza nelle ultime due sedute. Adesso il Ftse Banks dovrà affrontare la resistenza statica collocata a 21450 punti, oltre la quale andrebbe a completare il segnale d'inversione rialzista. I primi target sarebbero individuabili a 23100 e 24600 punti. Solamente il ritorno sotto i 18900 punti andrebbe a negare definitivamente l'inversione di tendenza, ma questa ipotesi appare meno probabile.

Banco Popolare. Dopo l'aumento di capitale possibilità d'inversione sopra 2,90.

Banco Popolare si è riassestata attorno all'area 2,50 realizzando un doppio minimo a 2,30 tra novembre 2010 e gennaio scorso. Le quotazioni del titolo sono inserite in un canale ribassista che parte da ottobre del 2009. La parte superiore di questo trend negativo si trova in coincidenza con un importante resistenza statica individuabile in area 2,90. Primo segnale d'inversione su breakout di questo livello con possibilità di accelerazione verso 3,60 e 3,85. IL mancato breakout potrebbe riportare qualche vendita fino a 2,50 e 2,30. Negativa solo sotto quest'ultimo livello.


Intesa S.Paolo. Doppio minimo a 1,90.

Intesa ha già interrotto il trend primario negativo nel settembre del 2009, e ha effettuato un ampio movimento di pullback a verifica della trendline negativa culminato con il minimo dell'11 giugno 2010 a 1,90. Le quotazioni sono inserite in un trend orizzontale compreso tra 1,90 e 2,70. Il superamento di quest'ultimo livello andrebbe a completare la formazione di un doppio minimo di lungo periodo, che avrebbe come prima proiezione l'area 3,20, e poi 4,00 euro in un orizzonte temporale più ampio. IL mancato breakout di 2,70 riporterebbe qualche vendita cautelativa fino a 2,25/30. Negativa solo sotto 1,90.


Mediobanca. Inversione rialzista in fase di conferma.

Mediobanca è uscita nel luglio del 2009 da un ampio canale parabolico orientato al ribasso, e dopo un veloce test dell'area 10,25 ha ripreso ad indebolirsi seguendo la trendline dinamica primaria. Questa tendenza negativa è stata tuttavia interrotta nell'ottobre del 2010 dopo un riequilibrio della curva dei prezzi in area 7,00. Mentre scriviamo il titolo sta superando l'importante resistenza statica a 7,80, e la conferma di questa rottura andrebbe a completare l'inversione di tendenza rialzista. Primi obiettivi da collocare a 9,00 e 10,25 euro. IL ritorno sotto 7,80 provocherebbe qualche vendita con probabile riassestamento del prezzo attorno a 7,00 euro.


Mediolanum. Ampio triangolo con vertice a 3,60.

Mediolanum si muove in altalena tra il supporto dinamico rialzista che trae origine dai minimi del marzo 2009, e la trendline primaria negativa che parte dai massimi del lontano marzo 2006. I prezzi sono tornati nelle scorse sedute a testare questa resistenza dinamica, che passava a quota 4,05, e hanno accusato una perdita di momentum dopo l'accelerazione di gennaio. Il mancato superamento di 4,05 potrebbe favorire una correzione a 3,60. Sotto questo livello spazio per un nuovo test del supporto dinamico rialzista a 3,30. In caso di breakout di 4,05 porte aperte per uno strappo al rialzo fino a 4,50 in prima battuta, e poi 5,00 euro. Negativa solo sotto 3,00 euro.


Popolare Milano. Bull Flag di continuazione.

Banca pop. Milano ha costruito una solida base di supporto tra 2,50 e 2,60 tra la fine del 2010 e l'inizio del 2011, dopo aver violato al ribasso i precedenti minimi del marzo 2009 (2,70). Il titolo ha ripreso a salire con forza e volumi, interrompendo la trendline ribassista primaria passante per quota 3,00. I prezzi stanno attualmente consolidando sopra questo livello in un range molto stretto compreso tra 3,00 e 3,20 circa. Probabile la formazione di una bull flag di continuazione rialzista, che verrebbe completata sopra 3,30. Tale movimento andrebbe anche a confermare l'inversione di tendenza primaria. Obiettivi in questo caso a 4,20 e poi 4,80. Questo ipotetico scenario verrebbe negato solo con il ritorno sotto i 3,00 euro.


UBI Banca. Inversione rialzista ancora lontana.

 UBI Banca è indubbiamente la più lontana dall'inversione della tendenza primaria negativa. Tuttavia il titolo ha reagito molto bene dopo il test dell'importante area di supporto posta a 6,50 euro, configurando un doppio minimo a 6,26/27. I corsi sono risaliti velocemente fino a interrompere il canale discendente di breve periodo con il breakout dei 7,40 euro. Possibili nuovi rialzi sopra 8,00 euro, con target a 8,50 e poi 8,80/90 (parte superiore del trend primario negativo). IL cedimento di 7,15 riproporrebbe invece il test dell'area 6,50.


Unicredit. La partita si gioca a 1,95.

Unicredit si è indebolita progressivamente a partire dall'ottobre del 2009, e i prezzi sono passati da 2,65 a 1,50 circa (minimi di giugno e dicembre 2010, e gennaio 2011). Tale livello si è dimostrato particolarmente sensibile agli acquisti, e il recupero di gennaio è stato sostenuto da volumi interessanti. Mentre scriviamo il titolo si trova a contatto con un'importante area di resistenza statica e dinamica posta a 1,95 euro. IL breakout di questo livello sarebbe da interpretare come un primo segnale d'inversione rialzista per il medio e lungo termine. Obiettivi in questo caso a 2,30 e poi 2,65 euro. IL mancato breakout di 1,95 e il successivo ritorno sotto 1,70 andrebbero invece a confermare l'attuale trend negativo con probabile ritorno a 1,50 euro.

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