mercoledì 20 aprile 2011

L'Arms index segnala pressioni in vendita che per il momento non preoccupano.

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L'Arms index, meglio conosciuto come TRIN (short term TRading INdex), compare raramente nelle analisi degli indici borsistici. Questo indicatore non è certo una novità (fu costruito e perfezionato nel 1967 da Richard Arms Junior, che gli diede il nome) ma si dimostra talvolta particolarmente efficace nell'individuare le false tendenze del mercato, e nell'anticiparne le svolte. L'indicatore non è altro che un'evoluzione del più noto Advance/Decline Line, per sua natura decisamente più grezzo. L'idea fu quella di attribuire un peso specifico alle diverse componenti dell'A/D Line tramite l'introduzione di una ponderazione in funzione dei volumi di scambio. I risultati che ne scaturirono furono sorprendenti soprattutto nell'intraday. Teniamo presente che valori superiori a 1 evidenziano una situazione di negatività, mentre valori inferiori a 1 segnalano positività del mercato. I valori inferiori a 0,8 vengono considerati situazioni di ipercomprato, mentre quelli superiori a 1,2 di ipervenduto. Data l'erraticità dell'indice su base giornaliera si utilizzano solitamente le medie mobili per smussarlo e facilitarne la lettura e l'interpretazione: la media mobile a 10 giorni, che a nostro avviso assume un'efficacia particolare nella classificazione delle fasi di ipercomprato e ipervenduto; e quella a 21 giorni, più utile nell'individuazione delle divergenze. Nell'analisi di oggi utilizzeremo una media mobile a 55 giorni del TRIN calcolato sull'indice S&P500, prendendo come periodo di riferimento gli ultimi due anni e mezzo del mercato americano. Osserviamo come nel terzo trimestre del 2008 l'indicatore si sia portato su livelli di forte ipervenduto, poco prima dei minimi relativi del marzo 2009. Nel primo trimestre del 2009 la pressione in vendita ha subito un netto rallentamento evidenziando una divergenza bullish (ricordiamo che l'indicatore è rovesciato rispetto ai normali Rsi, stocastico, ecc., cioè in alto si trova l'ipervenduto, in basso l'ipercomprato, quindi anche le divergenze sono invertite) che ha ben anticipato l'inizio del trend positivo. L'impennata dell'indicatore tra il maggio e il giugno 2010 è attribuibile al sell-off verificatosi a causa del ben noto flash crash dei mercati nel maggio dello scorso anno. Anche in questo caso è interessante notare la successiva divergenza bullish che ha anticipato la ripresa del trend positivo. Da allora la pressione in acquisto è stata praticamente costante fino a metà febbraio 2011, con un rallentamento tra novembre 2010 e febbraio 2011. Da circa due mesi hanno ripreso un lieve sopravvento le pressioni in vendita, anche se tutto sommato l'indicatore resta su valori normali e quindi segnala una situazione sostanzialmente neutra. Ma ciò che ci interessa maggiormente è l'evoluzione dello stesso:

1) Se il TRIN (parliamo sempre della media mobile a 55 giorni) dovesse salire sopra l'area 1,20, segnando minimi crescenti a fronte di minimi crescenti dell'S&P500, si verificherebbe una pericolosa divergenza bearish, che potrebbe anticipare l'inversione del trend positivo in atto da due anni.

2) Se invece dovesse rimanere sotto la linea dell'ipercomprato riportandosi al di sotto di 1,00, l'attuale crescita registrata dall'indicatore sarebbe da interpretare come un normale riequilibrio dell'ipercomprato, venutosi a determinare in conseguenza del trend rialzista che accompagna il mercato dal settembre 2010. In questo secondo caso il trend ascendente dell'equity riprenderebbe vigore aprendo spazi per nuovi massimi sopra 1450 punti.

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