lunedì 24 giugno 2013

Cala il sipario sul trend positivo dell'indice S&P500.

Il forte arretramento subito dal comparto dell'equity americano nelle recenti sedute ha deteriorato il trend positivo che andava avanti dal novembre del 2012. La pausa potrebbe comportare un lento movimento di riassestamento tra i 1500 e i 1550 punti, ma lo scenario di fondo rimane ancora favorevole per le azioni americane.

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Le due long black candles configurate dall'indice S&P500 nelle sedute di mercoledì e giovedì della scorsa settimana non lasciano spazio a dubbi: il ciclo positivo del comparto azionario americano, che era proseguito a partire dallo scorso novembre praticamente senza soluzione di continuità, si è deteriorato. L'attraversamento dall'alto verso il basso della trendline rialzista a quota 1620 ha provocato una forte correzione pari al 2,5% e la long black low shadow che è scaturita da questo movimento segue un gap down e un engulfing bearish. L'indice ha ceduto anche la soglia psicologica e statica di supporto collocata tra 1597 e 1600 punti, senza riuscire a recuperarla nell'ultima seduta della settimana. Oggi il ribasso continua con decisione e l'approfondimento della curva va ben sotto i 1600 punti con un minimo intraday a 1563, situazione che potrebbe peggiorare nel prosieguo della seduta.

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Osservando il grafico su base settimanale possiamo comunque rilevare uno scenario di fondo che rimane ancora saldamente positivo nel medio e lungo periodo, anche se a questo punto l'eccesso di comprato potrebbe aver bisogno di diverse settimane per essere smaltito adeguatamente. L'area di riassestamento delle quotazioni del principale paniere azionario americano si può collocare tra i 1500 e i 1550 punti. Il primo livello rappresenta la base di un ipotetico trend positivo che ha preso vita nell'autunno del 2011 dopo la forte correzione accusata nell'estate dello stesso anno, mentre il secondo (1550/60 punti) rappresenta un forte supporto statico che potrebbe innescare un primo tentativo di recupero dell'indice americano. La tenuta di 1550/60 andrebbe a favorire un classico movimento di pullback di brevissimo termine sotto la trendline rialzista ceduta la scorsa settimana, che consentirebbe anche la chiusura del gap down, prima della ripresa delle vendite. Il cedimento immediato di 1550 punti andrebbe invece a proiettare il mercato verso la base del trend a 1500 punti, movimento che potrebbe anche estendersi a 1470 punti, livello al quale troviamo il supporto dinamico rialzista che definisce il trend primario positivo iniziato nel marzo 2009, dopo la forte discesa del 2008. Situazione tecnica dunque favorevole per la ricomposizione di un portafoglio azionario, soprattutto in un'ottica di ampio respiro, se la debolezza del comparto dovesse manifestarsi fino all'area 1470/1500 punti. L'inversione definitiva del trend primario è da attendersi solo in caso di cedimento dell'area 1470, un livello per il momento piuttosto lontano dai valori attuali.

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