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Il settore della chimica europea ha messo a segno nel corso
dell’estate uno dei più forti rialzi nel comparto dell’equity. L’indice che lo
rappresenta, lo Stoxx 600 chemicals, è
salito dai 517 punti di giugno fino ai 636 dei primi giorni di settembre,
livello che esprime il massimo di tutti i tempi. L’apprezzamento è stato dunque
pari a circa il 23% in tre mesi. Il trend positivo nel quale si trova questo
comparto è di natura primaria, e prosegue dai minimi del marzo 2009, periodo
durante il quale quotava circa 270 punti. Nel breve e nel medio orizzonte
temporale la positività è ancora più accentuata, e con il recente breakout dei
620 punti (precedenti massimi di maggio 2011 a 621,60) probabilmente è
destinata a continuare anche nelle prossime settimane. L’obiettivo di breve è
da fissare nell’area 680 punti, dove si incrociano la parte superiore del trend
primario e quella del trend di medio termine. Se invece l’indice dei chimici
dovesse arretrare sotto quota 600,
allora ci si dovrebbe attendere una correzione fisiologica, fino a 570 punti,
prima di nuovi record. La discesa sotto 570 punti andrebbe invece ad
interrompere la fase positiva che va avanti da un anno esatto, e in questo caso
il settore chimico potrebbe effettuare un ampio movimento di riaggiustamento
dei valori in una fascia compresa tra i 500 e i 515 punti.
Bayer ad un soffio dal
record
Il titolo è salito
del 40% in tre mesi. Possibili nuovi massimi storici.
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Bayer ha messo a segno
un fortissimo rialzo nel corso dell’estate, salendo da 47 euro circa dello
scorso giugno agli attuali 66 euro (66,58 max. realizzato), una performance pari
al 40%. Se prendiamo in considerazione i minimi dello scorso anno, segnati a
quota 35,36 euro nel settembre 2011, la crescita risulta ancora più eclatante:
i prezzi sono quasi raddoppiati nel giro di dodici mesi. Il titolo si trova ad
un passo dal precedente massimo assoluto, segnato a quota 66,85 nel gennaio
2008. Il trend è chiaramente positivo ma le prese di beneficio potrebbero
essere dietro l’angolo. L’eventuale breakout di 66,85 provocherebbe una nuova
ondata di acquisti e i record potrebbero essere ritoccati fino a quota 70 euro.
L’ipercomprato di brevissimo verrebbe scaricato con una correzione a 63,60/64,00
euro, e poi a 60 euro. La fascia di valori compresa tra 58 e 59,40 euro
costituisce un solido supporto di lungo periodo in grado di attirare nuovi
acquirenti. Negativa solo sotto 54,00 euro, e in questo caso target a 49,00.
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