venerdì 14 settembre 2012

La chimica batte tutti i record



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Il settore della chimica europea ha messo a segno nel corso dell’estate uno dei più forti rialzi nel comparto dell’equity. L’indice che lo rappresenta, lo Stoxx 600 chemicals, è salito dai 517 punti di giugno fino ai 636 dei primi giorni di settembre, livello che esprime il massimo di tutti i tempi. L’apprezzamento è stato dunque pari a circa il 23% in tre mesi. Il trend positivo nel quale si trova questo comparto è di natura primaria, e prosegue dai minimi del marzo 2009, periodo durante il quale quotava circa 270 punti. Nel breve e nel medio orizzonte temporale la positività è ancora più accentuata, e con il recente breakout dei 620 punti (precedenti massimi di maggio 2011 a 621,60) probabilmente è destinata a continuare anche nelle prossime settimane. L’obiettivo di breve è da fissare nell’area 680 punti, dove si incrociano la parte superiore del trend primario e quella del trend di medio termine. Se invece l’indice dei chimici dovesse  arretrare sotto quota 600, allora ci si dovrebbe attendere una correzione fisiologica, fino a 570 punti, prima di nuovi record. La discesa sotto 570 punti andrebbe invece ad interrompere la fase positiva che va avanti da un anno esatto, e in questo caso il settore chimico potrebbe effettuare un ampio movimento di riaggiustamento dei valori in una fascia compresa tra i 500 e i 515 punti.



Bayer ad un soffio dal record

Il titolo è salito del 40% in tre mesi. Possibili nuovi massimi storici.


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Bayer ha messo a segno un fortissimo rialzo nel corso dell’estate, salendo da 47 euro circa dello scorso giugno agli attuali 66 euro (66,58 max. realizzato), una performance pari al 40%. Se prendiamo in considerazione i minimi dello scorso anno, segnati a quota 35,36 euro nel settembre 2011, la crescita risulta ancora più eclatante: i prezzi sono quasi raddoppiati nel giro di dodici mesi. Il titolo si trova ad un passo dal precedente massimo assoluto, segnato a quota 66,85 nel gennaio 2008. Il trend è chiaramente positivo ma le prese di beneficio potrebbero essere dietro l’angolo. L’eventuale breakout di 66,85 provocherebbe una nuova ondata di acquisti e i record potrebbero essere ritoccati fino a quota 70 euro. L’ipercomprato di brevissimo verrebbe scaricato con una correzione a 63,60/64,00 euro, e poi a 60 euro. La fascia di valori compresa tra 58 e 59,40 euro costituisce un solido supporto di lungo periodo in grado di attirare nuovi acquirenti. Negativa solo sotto 54,00 euro, e in questo caso target a 49,00.


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