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I rialzi delle ultime sedute del mercato azionario italiano hanno provocato il breakout della resistenza statica posta a 16150 punti di Ftse Mib, avvenuto dopo la parziale chiusura del gap up aperto lo scorso 7 settembre. L'arretramento di ieri è da interpretare come un test in pullback della stessa resistenza, divenuta adesso supporto. Stamani abbiamo registrato un'apertura in gap up con l'indice che è andato a segnare un nuovo massimo relativo (per ora) a quota 16626 punti. Il trend, come si può osservare nel grafico, resta decisamente rialzista e ormai siamo arrivati a meno di 400 punti dal nostro obiettivo finale per questa estate che, come ricorderete, avevamo fissato nell'area dei 17000 punti proprio lo scorso giugno/luglio nel momento in cui tutte le cassandre catastrofiste pronosticavano ribassi epocali che avrebbero dovuto spingere il Ftse Mib fino a 10000 punti e, per qualcuno, ancora più in basso. Così non è stato. E così probabilmente non sarà. In ogni caso il livello posto a quota 17150 punti (17158 max. relativo del 19 marzo 2012) potrebbe rappresentare un forte ostacolo al proseguimento di questa fase positiva. E' infatti poco più di un anno che il Ftse Mib non riesce ad andare oltre questi livelli, che erano stati ceduti con il forte ribasso dell'estate dello scorso anno (2011). Da qui passa proprio oggi la parte superiore del canale ascendente in essere dallo scorso luglio, quindi questa resistenza assume una doppia valenza tecnica. Al raggiungimento dell'area compresa tra 16800 e 17150 punti possiamo dunque cominciare a pensare di liquidare una parte consistente del portafoglio, diciamo almeno un 50% delle posizioni, portando a casa i profitti realizzati.
Alziamo inoltre l'asticella del take profit da quota 15350 a quota 16150 punti, in questo caso su tutto il portafoglio, in maniera tale da salvaguardare i guadagni, tenendo sempre presente che la situazione varierà da titolo a titolo, e che dunque i livelli andranno adeguati in funzione del singolo valore mobiliare. Diamo anche un'occhiata agli indicatori, sempre molto utili nell'anticipare gli eventuali punti di svolta del mercato. In particolare gli stocastici (lento e veloce) permangono nelle rispettive aree di ipercomprato senza dare segni di cedimento, mentre sullo stocastico veloce (5-3-3) il movimento failure della scorsa settimana ha puntualmente anticipato la nuova spinta rialzista. Anche il Macd resta saldamente al di sopra della propria trigger line e orientato verso l'alto.
Solamente il ritorno sotto i 16000 punti potrebbe fornire nelle prossime giornate un segnale di svolta negativa, ma solo per il breve orizzonte temporale, con possibilità di un movimento di riaggiustamento verso la media mobile a 200 giorni che passa poco sotto i 15000 punti. La permanenza del Ftse Mib tra 16150 e 16800 punti preluderebbe invece ad un nuovo strappo al rialzo fino a 17150 in prima battuta e 17700/800 in un secondo momento. Stay long...
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