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L'Euro/Dollaro nel breve periodo (Clicca per ingrandire) |
Quello a cui abbiamo assistito nelle ultime due giornate (venerdì scorso e lunedì 4 giugno) sul cambio euro contro dollaro, è stato un semplice rimbalzo tecnico all'interno di un trend che resta saldamente a favore del biglietto verde. In un mese esatto la moneta unica europea ha ceduto quasi dieci figure precise contro la divisa statunitense, passando dal valore di 1,328 di inizio maggio a quello di 1,23 (minimo intraday toccato venerdì scorso), lasciandosi alle spalle cinque settimane consecutive di ribasso che hanno portato il cross su valori che non si vedevano dall'estate del 2010. Dal grafico settimanale si nota molto bene il trend negativo primario iniziato con l'engulfing bearish del maggio 2011, confermato dal pullback tecnico verso 1,42 nell'autunno dello stesso anno. La parte superiore di questo trend passa attualmente in area 1,34, mentre la parte inferiore transita in corrispondenza dei precedenti minimi del giugno 2010, segnati attorno a quota 1,19 (realizzato 1,188). Anche il trend di breve periodo è nettamente ribassista, e cioè sempre a favore del dollaro, con l'euro che avrebbe qualche chance di più ampio recupero nel caso in cui dovesse tornare sopra 1,263, ma solo per un riaggiustamento di breve termine fino a 1,29/30 prima della ripresa del dollaro. Al contrario, la permanenza sotto 1,263 e il successivo arretramento sotto 1,23 aprirebbero lo spazio per il target naturale di questo movimento, che si individua appunto nell'area 1,19 - 1,17 (anche come proiezione della precedente gamba ribassista configurata tra novembre 2011 e gennaio 2012). Da privilegiare dunque le operazioni di tipo short con stop loss 1,25 e primo obiettivo 1,23, al di sotto del quale si possono incrementare con target successivo 1,19. Le posizioni long sarebbero invece da prendere in considerazione solo sopra 1,263 ma con molta cautela e obiettivo massimale 1,30.
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