In un precedente articolo avevamo messo in evidenza come alcuni titoli avessero già reagito all'attuale fase negativa della borsa italiana, mostrando una netta controtendenza rispetto al deprezzamento generale che ha coinvolto le società del listino a maggiore capitalizzazione. Ci sono però una serie di titoli che continuano a segnare nuovi minimi storici, o che comunque si muovono su valori che non si vedevano da dieci/vent'anni a questa parte. Tra questi troviamo alcuni colossi come Generali, Telecom, ENEL, Mediaset e Mediobanca, che se dal punto di vista tecnico minacciano di accusare ulteriori flessioni, da quello fondamentale presentano dei prezzi veramente stracciati. Analizzeremo uno per uno questi cinque titoli indicando i margini teorici di ribasso e i possibili punti di entrata per cogliere un'occasione di acquisto che potrebbe non presentarsi più alle condizioni attuali. Ovviamente occorre sempre la massima cautela poichè lo scenario macroeconomico di fondo non è dei più entusiasmanti e un eventuale panic selling potrebbe ritoccare i record negativi di prezzo di queste società, vanificando ogni tentativo di bottom fishing.
Generali sfiora i minimi del 1992 e tenta di ripartire
Generali è arrivata ad un passo dai minimi segnati nel 1992 a quota 8,02, scendendo nelle ultime sedute fino a 8,155, mentre oggi ha aperto con un gap up superando la trendline ribassista che unisce tutti i minimi decrescenti degli ultimi due mesi. I volumi sono buoni e oltre la media delle ultime due settimane. Il segnale d'inversione per il breve periodo sarebbe completato con il ritorno dei prezzi sopra l'area 8,90. Oltre questo livello il titolo potrebbe mettere a segno un ampio recupero fino a 10,50/60 euro, con target intermedio a 9,80. La permanenza sotto 8,90 potrebbe invece determinare una lenta fase di accumulo con i prezzi che oscillerebbero attorno a 8,40 con estensione ribassista possibile fino a 8,00 euro. Le eventuali operazioni di acquisto sugli attuali livelli devono essere protette in stop loss sotto 8,40 euro, e incrementate sopra 8,90 con gli obiettivi sopra indicati.
Telecom sotto i minimi del 2008 guarda a quelli del 1997
Telecom è scesa in questi giorni sotto il precedente minimo dell'ottobre 2008, segnato allora a quota 0,715 euro. I prezzi si trovano in una fase negativa dal gennaio del 2005 quando erano vicini a 3,20 euro per azione, e non sono mai riusciti a tornare stabilmente sopra l'area 1,20 euro negli ultimi quattro anni. La situazione tecnica è in netto deterioramento e il titolo aveva fatto peggio solo nel 1997, quando aveva toccato quota 0,45/0,50, livello che rischia di essere rivisto nelle prossime settimane se non verrà recuperata velocemente l'area 0,70. Tra i cinque titoli che abbiamo citato questo è quello che ci piace di meno sia dal punto di vista tecnico che da quello fondamentale. In ogni caso se si vuole tentare l'acquisto occorre attendere il ritorno sopra 0,70 per cercare di cogliere un veloce rimbalzo che potrebbe estendersi fino agli 80 eurocents per azione, con target intermedio a 0,75. La permanenza sotto 0,70 andrebbe a favorire ancora le vendite con obiettivo 0,45.
ENEL scende al nuovo minimo storico di 2,28 euro
ENEL si muove in un ampio trend negativo da un anno preciso, e la rottura del preceente minimo storico a 2,843 euro ha fatto scivolare le quotazioni fino al nuovo record negativo di 2,28 euro per azione. Ci si potrebbe attendere nelle prossime settimane un movimento classico di pullback a verifica dei 2,85, divenuta adesso una forte resistenza statica. Tuttavia la discesa sotto 2,28 potrebbe aggravare la situazione tecnica facendo scivolare ancora i prezzi fino a 2,00 euro. Nel breve termine possiamo notare una fase di congestione attorno a 2,40 compresa in un range di circa 30 eurocents (2,28-2,56). L'eventuale acquisto sui prezzi attuali deve essere controllato con uno stop loss rigido sotto 2,28, con obiettivi a 2,50/56. Sopra 2,56 incrementare le posizioni con target 2,85.
Per Mediaset rischio teorico fino a 0,60 euro
Mediaset si muove in un evidente trend ribassista a partire dall'aprile del 2010, quando quotava 6,50 euro per azione. Con la rottura del precedente minimo storico del marzo 2009 (2,918 euro) il titolo si è indebolito ulteriormente confermando il trend con un pullback di verifica nell'autunno del 2011. Il nuovo record negativo è stato segnato proprio questa settimana a 1,203 euro e rischia di essere pesantemente ritoccato nelle settimane a venire. La base del trend negativo transiterà approssimativamente a quota 0,60 tra un paio di settimane, e un eventuale sell off da panico potrebbe condurre le quotazioni verso questi livelli. Per l'eventuale acquisto attendere il ritorno sopra 1,37, livello di resistenza statica e dinamica per il breve periodo, oltre il quale i prezzi potrebbero recuperare fino a 1,50 in prima battuta e 1,63/64 in un secondo momento. L'inversione di tendenza per il lungo termine è piuttosto lontana e un primo segnale in questo senso arriverebbe solo sopra quota 2,00 euro.
Mediobanca sotto i minimi del 1992
Anche Mediobanca ha ritoccato i precedenti record negativi che erano stati segnati a quota 3,36 quasi vent'anni fa, nel settembre del 1992. Il nuovo minimo storico toccato due giorni fa è a quota 2,778 euro, ma il titolo oggi sta tentando una prima reazione e sale sopra la resistenza dinamica discendente che deprime le quotazioni a partire dallo scorso marzo. Questo primo segnale d'inversione di breve termine verrebbe completato con il ritorno dei prezzi sopra l'area 3,12 euro con possibilità di recupero fino a 3,80 euro e target intermedio a 3,40. L'interruzione della tendenza negativa che va avanti dall'aprile del 2011 è invece ancora piuttosto lontana e arriverebbe sopra 4,27 euro. In base a questo trend il rischio di discesa dei prezzi si apre fino a 2,50 euro. Acquistando agli attuali livelli fissare uno stop loss sotto 2,78 euro e primo obiettivo 3,12. Incrementare sopra 3,12 con i target sopra indicati. In caso di discesa sotto 2,78 attendere l'area 2,50 per tentare un nuovo bottom fishing.
Nessun commento:
Posta un commento