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Nella seduta di ieri l'indice azionario americano che sintetizza l'andamento dei trenta titoli più importanti del listino, il Dow Jones Industrial, ha toccato valori che non si vedevano dal dicembre del 2007. Non si fa altro che parlare della crisi economica mondiale che ha coinvolto, e coinvolge tuttora, gli Stati Uniti e dalla quale sembra quasi impossibile uscire, eppure i mercati continuano a preferire l'equity a stelle e strisce come asset class nei propri portafogli. Dopo la pausa dell'estate scorsa, durante la quale avevamo visto un pesante arretramento del Dow Jones di oltre 2000 punti in meno di un mese (da 12800 a 10600), le azioni americane hanno ripreso la loro marcia rialzista nell'ottobre del 2011 e il trend positivo di medio periodo è ancora solido. Sebbene la fase positiva in atto dai minimi del 2009 si sia lievemente deteriorata a causa del calo tra luglio e agosto 2011, l'inversione della tendenza primaria rialzista è stata negata con il ritorno sopra 12700 punti. Questa importante area statica è stata verificata per due volte, tra il 6 e il 7 marzo e nelle sedute del 10 e 11 aprile 2012, e il test ha fornito un esito positivo con gli operatori che si sono dimostrati molto sensibili agli acquisti. Nel grafico abbiamo evidenziato il canale ascendente che parte dallo scorso ottobre, e che va a determinare un supporto dinamico proprio in corrispondenza dei 12700 punti. La trendline verde che passa sopra la curva rappresenta lo sviluppo del trend primario che, come abbiamo detto, si è leggermente deteriorato. Il paniere Dow Jones potrebbe dunque risalire fino a questa trendline primaria, che attualmente transita attorno ai 13850 punti, e che nelle prossime settimane si alzerà attorno ai 14000. Il primo rilevante ostacolo è posto a quota 13330, livello che negli ultimi due mesi ha contenuto tutti i tentativi rialzisti e che ha contribuito a delineare un trading range compreso in 600 punti (12700-13300) con baricentro proprio a 13000. L'indicatore evidenziato nella parte bassa è uno stocastico lento, e si può notare come i bullish crossover effettuati al di sotto della linea 50 abbiano sempre anticipato, negli ultimi tre anni, importanti movimenti rialzisti di natura impulsiva alcuni dei quali si sono poi prolungati nel medio orizzonte temporale. Attenzione dunque al breakout di 13330 confermato in chiusura di seduta, movimento che aprirebbe le porte per un ulteriore allungo dell'azionario americano fino ai 14000 punti. Verso il basso da tenere monitorata l'area di supporto a 12700: se l'indice americano dovesse scendere sotto questo livello il trend positivo in essere da ottobre 2011 sarebbe terminato, e in questo caso le quotazioni potrebbero arretrare fino a 12250 punti configurando una situazione più neutra per il resto del 2012.
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