venerdì 27 aprile 2012

Eurostoxx50 in forte ritardo sull'indice S&P500


L’indice azionario europeo si è rimangiato tutti i guadagni del 2012 ed è tornato a 2300 punti. Il trend è peggiorato e sotto 2200 si attendono nuovi scivoloni.

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La forte dicotomia tra il mercato azionario americano e quello europeo, piuttosto evidente negli ultimi due anni, si è accentuata notevolmente a partire dal 2012. A fronte di un apprezzamento dell’indice S&P500 di circa il 13% tra gennaio e aprile, l’equity europeo è rimasto praticamente al palo, con l’Eurostoxx50 ancorato ai valori di inizio anno, in area 2300 punti. Ecco che mentre i principali indici azionari di oltre oceano hanno mantenuto saldamente il trend primario positivo, lo scenario europeo presenta una situazione ben diversa: una fase neutra che si perpetua ormai da tre anni, e che tende a peggiorare nel breve orizzonte temporale. Con la recrudescenza della crisi spagnola, e le altre difficoltà che caratterizzano le economie dei paesi europei, le quotazioni azionarie hanno accusato un forte arretramento a partire dalla seconda metà di marzo. L’indice Eurostoxx50 ha ceduto infatti circa il 14% passando da 2600 a 2240 punti, interrompendo così il trend positivo che andava avanti dallo scorso settembre. Questa netta battuta d’arresto era peraltro stata anticipata molto bene da alcune divergenze negative rilevabili sul MACD e su altri indicatori leading, che evidenziano adesso una situazione di forte ipervenduto. Molto significativo il crossover  della curva, dall’alto verso il basso, sulla media mobile a 200 giorni passante per quota 2350, associato alla serie di massimi decrescenti di breve periodo che vanno a determinare una resistenza dinamica sullo stesso livello. Lo scenario è dunque negativo nel breve periodo, più neutro nel medio e lungo orizzonte. La reazione a seguito dell’eccesso di venduto potrebbe arrivare con il superamento dell’area 2350, e in questo caso i corsi azionari andrebbero a riassestarsi nell’area 2400/440 punti di Eurostoxx50, prima della ripresa delle vendite. L’eventuale calo al di sotto di 2240 (minimo dell’anno 2238) renderebbe necessaria la verifica dell’importante supporto statico posto nella fascia 2190/200. Se quest’ultimo  livello dovesse essere rotto al ribasso l’Eurostoxx50 rischierebbe di scivolare ulteriormente fino a 2075 punti in prima battuta, e 1935/50 (precedenti minimi di settembre 2011) in un secondo momento. La positività sul mercato azionario europeo potrebbe tornare solo sopra quota 2600 punti, un valore che, sebbene solo un mese fa sembrava facile da superare, oggi appare più lontano e difficilmente raggiungibile in tempi brevi.

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