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Sono passati poco più di otto mesi da quando l'indice Ftse MIB era venuto a contatto con uno dei trigger più importanti dell'analisi tecnica: la media mobile a 200 giorni. Era esattamente il 20 maggio del 2011, e la perequazione venne attraversata dall'alto verso il basso quando l'indice viaggiava attorno ai 21200 punti. Il ribasso dei mesi seguenti aveva fatto allontanare di parecchi punti l'indice, e la fase neutra/moderatamente rialzista, iniziata lo scorso settembre e accentuatasi nell'ultimo mese, può essere interpretata come un lungo movimento di riaggiustamento dei corsi azionari dopo la forte discesa della primavera-estate del 2011. Non è un caso che proprio negli ultimi due giorni la media in questione, passante per quota 16850 punti, abbia contenuto gli ulteriori tentativi di rialzo del mercato. A questo punto l'indice Ftse MIB si trova inscatolato tra la base del canale rialzista di breve termine, che transita oggi a quota 16400, e appunto la media a 200 giorni, abbassatasi a 16780. Facciamo attenzione anche all'ipercomprato sull'Rsi14, indicatore che su questi livelli ha sempre anticipato negli ultimi quattro mesi delle repentine correzioni, o comunque delle pause. Andiamo dunque a definire il bracket tra 16400 e 16780 in questo senso: un arretramento sotto 16400 sarebbe fisiologico, e porterebbe ad una prima correzione nella fascia statica 16000/150 punti, che potrebbe eventualmente estendersi fino a 15675 senza compromettere nulla; il crossover dell'indice sulla media porterebbe invece verso i 17000/050 punti, forte resistenza statica che costituisce l'ultimo ostacolo per il completamento dell'inversione di tendenza.
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