Per un trader di professione non c’è nulla di più soddisfacente e di gratificante nel veder funzionare alla perfezione una tecnica di trading da manuale applicata ad una situazione di mercato reale. E’ il caso del titolo Monte dei Paschi, sul quale avevamo individuato, nell’analisi dello scorso 23 gennaio, la formazione di un Ross hook (uncino di Ross) del tipo 1-2-3 Low. Tale configurazione, che ha decretato la fine di un bear trend, prevedeva un obiettivo di prezzo compreso tra 0,325 e 0,35 euro che è stato raggiunto nelle scorse sedute. Ci sono pervenute diverse e-mail nelle quali ci viene chiesto che cos’è esattamente un uncino di Ross, che cosa rappresenta e come si utilizza. La particolare formazione (che prende il nome da Joe Ross, l’analista-trader che l’ha teorizzata) va a qualificare, in questo caso, una fase del mercato in cui la spinta dei venditori si è esaurita per mancanza di offerta, mentre quella dei compratori comincia a prendere il sopravvento (per l’uncino di tipo 1-2-3 High è esattamente il contrario). Si dice che il prezzo dell’asset oggetto dell’osservazione fallisce il tentativo di registrare nuovi minimi, e la conferma arriva nel momento in cui lo stesso prezzo supera l’ultimo massimo relativo. Troppo complicato? Assolutamente no! E’ sufficiente osservare la seguente figura esemplificativa per comprendere a colpo d’occhio:
Il fallimento nel registrare nuovi minimi si verifica nel momento in cui il prezzo effettua un minimo relativo (punto 3) superiore al precedente minimo (punto 1). La conferma si avrà con il superamento dell’ultimo massimo relativo (punto 2), mentre l’eventuale arretramento del prezzo al di sotto del punto 1 andrebbe a negare la configurazione. A questo punto vediamo come si può implementare un’operazione speculativa sfruttando l’uncino di Ross: la prima possibilità è quella di attendere il breakout del livello di prezzo 2, fissando lo stop loss a pareggio; l’alternativa consiste nel tentare di anticipare l’entrata in prossimità del punto 3 fissando lo stop loss sotto il punto 1.
Nel caso di Monte dei Paschi la formazione dell’uncino di Ross è stata rafforzata dalla fuoriuscita dei prezzi da un trend ribassista di medio periodo, accompagnata da un netto incremento nei volumi di negoziazione.
Questa l’analisi e il grafico del 23 gennaio scorso: Dopo il forte ribasso da 3,60 euro a circa 0,65, tra la primavera del 2007 e quella del 2009, Monte dei Paschi ha tentato una reazione che non è andata oltre quota 1,35 euro. Dal settembre 2009 il titolo è inserito in un trend primario ribassista, accentuatosi tra il giugno 2011 e il gennaio 2012, che lo ha portato sul nuovo minimo storico di 0,19 euro. Nelle ultime due settimane il rimbalzo messo a segno dal titolo ha riportato i corsi attorno a 0,25 euro, e il movimento è da considerarsi un primo importante tentativo d'inversione, soprattutto se consideriamo il volume delle negoziazioni che lo ha accompagnato. Sul grafico giornaliero rileviamo la formazione di un classico movimento a uncino di Ross del tipo 1-2-3 Low, che solitamente segna la fine di un bear trend (in questo caso il trend negativo di medio periodo: giugno 2011 - gennaio 2012). Tale configurazione viene completata proprio oggi con il superamento del livello 0,245 (punto 2 dell'uncino rialzista), e con il breakout della trendline discendente che unisce i principali massimi relativi degli ultimi sette mesi. In base alla tecnica di Ross si dovrebbe acquistare sul movimento odierno con stop loss a 0,245 euro e primo obiettivo 0,27, poi 0,30 e 0,325.
Dopo il breakout dell'area di resistenza a quota 0,27, che ha seguito il superamento di 0,245 (punto 2), il movimento di interruzione del trend negativo di medio periodo è stato confermato, assieme all’uncino di Ross, e il titolo ha raggiunto l'obiettivo che avevamo fissato nell'analisi. La trendline rialzista di breve termine, peraltro estremamente inclinata, potrebbe servire da take profit sulla posizione (teniamo conto che oggi transita circa a quota 0,335, trailing che può essere allargato comunque a 0,325, primo livello di supporto statico rilevante per il brevissimo termine. L'attuale movimento di congestione tra 0,325 e 0,35 potrebbe rappresentare infatti una classica bull flag, configurazione di continuazione rialzista, che sopra 0,35 aprirebbe ulteriori spazi di apprezzamento fino a 0,385 in prima battuta e 0,43 in un secondo momento. Da notare il forte incremento nei volumi di scambio che ha accompagnato, non solo il movimento decisivo di breakout, ma anche tutta la gamba rialzista delle ultime tre settimane.
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