lunedì 23 gennaio 2012

Monte dei Paschi attacca il trend ribassista. Spartiacque a 0,27 euro.

(Clicca per ingrandire)
(MPS weekly - Clicca per ingrandire)
Dopo il forte ribasso da 3,60 euro a circa 0,65, tra la primavera del 2007 e quella del 2009, Monte dei Paschi ha tentato una reazione che non è andata oltre quota 1,35 euro. Dal settembre 2009 il titolo è inserito in un trend primario ribassista, accentuatosi tra il giugno 2011 e il gennaio 2012, che lo ha portato sul nuovo minimo storico di 0,19 euro. Nelle ultime due settimane il rimbalzo messo a segno dal titolo ha riportato i corsi attorno a 0,25 euro, e il movimento è da considerarsi un primo importante tentativo d'inversione, soprattutto se consideriamo il volume delle negoziazioni che lo ha accompagnato. Sul grafico giornaliero rileviamo la formazione di un classico movimento a uncino di Ross del tipo 1-2-3 Low, che solitamente segna la fine di un bear trend (in questo caso il trend negativo di medio periodo: giugno 2011 - gennaio 2012). Tale configurazione viene completata proprio oggi con il superamento del livello 0,245 (punto 2 dell'uncino rialzista), e con il breakout della trendline discendente che unisce i principali massimi relativi degli ultimi sette mesi. Tuttavia il canale ribassista potrebbe ritenersi definitivamente interrotto con il superamento dell'area di resistenza statica posta a quota 0,27 euro, zona di precedente congestione dei prezzi (nel mese di dicembre 2011), oltre la quale i prezzi potrebbero risalire fino a 0,325/0,35 euro. In base alla tecnica di Ross si dovrebbe acquistare sul movimento odierno con stop loss a 0,245 euro e primo obiettivo 0,27, poi 0,30 e 0,325. L'uncino rialzista verrebbe negato con il ritorno dei prezzi sotto quota 0,204 (punto 3 della configurazione). Sul grafico weekly d'altra parte lo scenario che si presenta non è così incoraggiante. I prezzi si muovono infatti sulla parte inferiore di un ampio canale che definisce il trend negativo degli ultimi due anni e mezzo, e che verrebbe interrotto solo sopra quota 0,50 euro, livello piuttosto lontano dagli attuali. E' tuttavia interessante la divergenza rialzista che si registra su diversi oscillatori in corrispondenza del doppio minimo discendente di fine novembre e inizio gennaio, che potrebbe implicare un movimento di riaggiustamento delle quotazioni verso la parte centrale del canale, e approssimativamente nella fascia di valori compresa tra 0,35 e 0,43 euro, nelle prossime settimane.

Nessun commento:

Posta un commento