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ENI ha effettuato un movimento molto importante nel mese di gennaio, quando ha recuperato l'area 16,50 euro e ha così interrotto la trendline primaria ribassista che indeboliva le quotazioni del titolo dal luglio del 2007 (confrontare il grafico settimanale). Quota 16,50 rappresenta un punto di equilibrio che negli ultimi tre anni ha sempre riattirato ogni scostamento di prezzo verso il basso, come nel marzo 2009 e nell'agosto-settembre 2011, e ogni tentativo di fuga verso l'alto infrantosi sulla resistenza statica posta nella fascia 18,50/75 euro. Sul grafico giornaliero si può rilevare la formazione di un doppio minimo tra agosto e settembre 2011 a quota 11,83/88, completato all'inizio di ottobre con il superamento di 14,25 e con il breakout della trendline dinamica ribassista di medio termine. Successivamente i prezzi hanno oscillato tra questo livello e l'area 16,50 delineando una serie di minimi relativi crescenti che determinano un supporto dinamico rialzista passante per 16,50 euro. Probabile un nuovo allungo verso quota 18,50/75 ma solo in caso di tenuta di 16,50. L'attuale fase positiva verrebbe compromessa con il ritorno dei prezzi sotto 16,20 euro, e in questo caso si potrebbe assistere ad una nuova discesa fino a 15,00 euro.
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