venerdì 2 dicembre 2011

Quinta seduta di rialzo consecutivo per il Ftse MIB. Ostacolo a 15750.

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Siamo alla quinta seduta consecutiva di rialzo per l'indice Ftse MIB, che ha ormai praticamente raggiunto il suo target naturale nei pressi della trendline ribassista di medio termine, passante oggi per quota 15750 punti (max. realizzato 15622). La serie di minimi crescenti delle scorse sedute ha determinato una trendline ascendente che difficilmente dovrebbe continuare a sostenere l'attuale rimbalzo prima di una pausa di consolidamento. L'ipercomprato che si è venuto a determinare sui principali oscillatori leading, in corrispondenza della resistenza dinamica indicata, potrebbe rendere necessario un riaggiustamento prima del decisivo segnale d'inversione. L'area di resistenza critica può essere fissata tra 15750 e 16000 punti, e la permanenza sotto di essa farebbe pensare ad un probabile ritracciamento in caso di discesa sotto 15300. Tale movimento di riaggiustamento potrebbe interessare la fascia di valori compresa tra 14900 e 15000 punti, livello che sarebbe in grado di attirare nuovi acquirenti. L'eventuale superamento dei 16000 punti dagli attuali livelli (quindi senza un riequilibrio delle quotazioni) potrebbe produrre un'accelerazione verso i 16650 punti e poi 17050, movimento che renderebbe più fragile il recupero, spingendo il momentum su valori eccessivi, e che lascerebbe il mercato in balìa della volatilità. Uno sviluppo più armonico dei corsi azionari implicherebbe dunque una fisiologica battuta d'arresto con movimento di consolidamento tra 14900 e 15700 punti prima del decisivo breakout, e in questo caso l'equity italiano potrebbe raggiungere più agevolmente l'area 17700/850 punti entro la fine dell'anno. Osservando il grafico in un orizzonte temporale di più ampio respiro è possibile individuare uno swing a partire dallo scorso agosto, che ha contribuito a formare una struttura neutra dalla quale potrebbe scaturire un'importante inversione di tendenza per il lungo termine, anche se risulta ancora prematuro esprimersi in questo senso. Operativamente sarebbe inopportuno tentare di inseguire il mercato in caso di immediato breakout dell'area 15750/16000. In questo caso coloro che si trovano già dentro con posizioni al rialzo non possono fare altro che lasciarle correre con gli obiettivi sopra indicati. L'eventuale correzione sui 14900/15000 sarebbe invece occasione di acquisto per i ritardatari che non hanno creduto in questo mini recupero. La negatività per il breve termine sarebbe da attendere sotto 14900 punti, ma anche in questo caso si ritiene che le quotazioni potrebbero difficilmente spingersi al di sotto dell'area 14000. Il segnale di continuazione del trend ribassista, in essere dal maggio di quest'anno, arriverebbe solo con la rottura del principale supporto a 13200 punti, livello che al momento appare saldamente alle spalle.

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