martedì 18 ottobre 2011

S&P500 fallisce l'attacco a 1230 punti.

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L'indice americano è arrivato, tra venerdì e ieri, esattamente dove doveva arrivare. Sulla soglia di resistenza già indicata tra 1220 e 1230 punti. L'altalena del mercato azionario USA in un intorno di circa 100 punti va avanti ormai dai primi giorni di agosto, e la discesa di ieri non ha fatto altro che confermare questo momento di stasi dal quale l'equity non riesce ad affrancarsi. Sul superamento dei 1230 punti ci si potrebbe attendere il test della media mobile a 200 giorni passante per 1275, mentre il cedimento del primo livello di supporto individuato nell'area 1190/95 porterebbe una nuova correzione verso i 1100/120 punti. Scenario di breve dunque neutro con la volatilità a 30 giorni che tende a stabilizzarsi attorno al 30%, riallineandosi con quella a 90 giorni. Resta evidente la bear trap del 3/4 ottobre scorso a seguito della falsa rottura dell'area 1100/120, che ci lascia la propensione ad uno scenario moderatamente positivo che necessita comunque di un riaggiustamento in zona 1150/70 prima della ripresa del rialzo. Tale movimento andrebbe a scaricare gli oscillatori più veloci e consentirebbe l'apertura di nuove posizioni long. Negatività attesa solo in caso di ritorno sotto quota 1120, che per il momento appare prematuro. Osservando il grafico settimanale, e ampliando notevolmente l'orizzonte temporale, si può rilevare come il livello dei 1230 punti rivesta particolare importanza anche nel lungo periodo: già picco di massimo relativo nell'aprile 2010 e nel novembre dello stesso anno, era stato superato stabilmente solo nella seconda settimana di dicembre 2010. Importante anche la zona 1250/60 punti che aveva sostenuto il mercato per due volte tra marzo e giugno di quest'anno. L'area 1230/75 rappresenta dunque una fascia di resistenza piuttosto critica che potrebbe rendere difficoltoso il proseguimento del recupero di breve termine. Il trend primario resta peraltro ancora positivo almeno finchè l'indice si manterrà sopra i 1120 punti. Per le prossime settimane potrebbe configurarsi uno scenario privo di direzionalità e conseguente calo di volatilità, con andamento compreso tra 1140 (supporto dinamico primario) e 1230 punti.

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