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Dopo il nuovo minimo storico segnato nelle ultime ore dal cambio dollaro/yen a quota 75,60 circa, la banca centrale giapponese ha deciso di intervenire ancora una volta per evitare il rafforzamento eccessivo della divisa nazionale. Il cross in questione ha messo a segno un veloce recupero di 4 figure nell'arco di tre ore, risalendo fino a quota 79,51. L'intervento è arrivato dopo il precedente di agosto e dopo quello congiunto da parte delle principali autorità monetarie mondiali dello scorso 18 marzo 2011, appena dopo la tragedia di Fukushima. Tecnicamente il dollaro/yen si muoveva da circa tre mesi in un range di due figure compreso tra 76 e 78 circa. La rottura della base di questo range avrebbe aperto lo spazio per un obiettivo in zona 70 centesimi. Il cross infatti è inserito in un canale discendente di lungo periodo che va avanti dall'estate del 2007, e la rottura del supporto statico a 79,75 (precedente minimo dell'aprile 1995), avvenuta per due volte a marzo e ad agosto, ha rappresentato un chiaro segnale di continuazione del trend a favore dello yen. L'obiettivo sarebbe collocabile nell'area 70 senza l'intervento della banca centrale. Tale intervento non è stato ancora ben definito nei dettagli tecnici, ma comunque il mercato si è mosso nel senso auspicato dalle autorità monetarie. Andiamo a rispolverare il nostro articolo del 15 marzo 2011
(L'economia giapponese verso la catastrofe e lo yen continua a rafforzarsi. Cerchiamo di capire perchè.) con il quale commentavamo le cause che avevano portato al forte apprezzamento della divisa nipponica, che a nostro avviso restano ancora valide. A livello tecnico il recupero del dollaro sullo yen si è fermato proprio a pochi passi dalla trendline primaria discendente, che transita attorno a 79,70. Se il cambio sarà in grado di riportarsi sopra la fascia di valori compresa tra questo livello e la soglia 80, si avrebbe un primo segnale d'inversione di lungo termine, da completare poi con il superamento dell'area di resistenza statica posta a quota 85,00. La permanenza sotto 80 e l'eventuale ritorno verso 76,00 farebbero pensare ad un nuovo movimento ribassista con target a 70, e l'attuale recupero verrebbe archiviato come un semplice pullback tecnico.
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