mercoledì 21 settembre 2011

Come on let's twist again...

Mentre la seduta odierna scivola via tra gli sbadigli, con gli indici azionari che tendono a peggiorare lievemente la situazione nel finale, si fa un gran parlare sul web del cosiddetto "operation twist". Secondo alcuni rumors non ben precisati, questa misteriosa operazione di politica monetaria, dovrebbe essere contemplata dalla Fed nella riunione del FOMC di stasera come nuova panacea per i mali che affliggono l'economia di oltre oceano. Tale politica, in realtà, proprio nuova non lo è. Infatti fu messa già in pratica nel lontano 1961 dall'allora amministrazione Kennedy per far fronte alla recessione e al pesante deficit nella bilancia dei pagamenti. In che cosa consiste questa manovra? Nel riacquisto di titoli di Stato a media-lunga scadenza (prevalentemente T-Bonds e T-Notes) finanziato, questa volta, non da nuova emissione di moneta ma dalla vendita di titoli di Stato a breve scadenza (prevalentemente Treasury Bills). L'effetto dovrebbe essere quello di far abbassare l'inclinazione della curva dei tassi d'interesse tramite la riduzione dei tassi a media e lunga scadenza e l'innalzamento di quelli a breve. Qual è l'obiettivo? Quello di stimolare la domanda di immobili e di beni durevoli, quindi anche di investimenti, e nel contempo di migliorare la bilancia dei pagamenti grazie ad un afflusso di capitali dall'estero attirati da tassi di breve termine più competitivi. Tra l'inizio del 1961 e la fine del 1966 effettivamente la curva dei tassi invertì addirittura l'inclinazione: il tasso sui Bills passò dal 2,35% al 5,21%, superando quello del titolo decennale che nello stesso periodo era passato dal 3,79% al 5,00%. Pare però che questo effetto sia stato provocato, non tanto dalla politica monetaria messa in atto dalla Fed, quanto piuttosto dal fatto che nel 1961 fu apportata una modifica alla "Regulation Q", legge del 1958, che prevedeva un innalzamento del tetto massimo degli interessi pagabili sui depositi bancari. Fu questo a determinare un innalzamento dei tassi a breve termine, oltre all'introduzione di nuovi strumenti di investimento come i certificati di deposito. L'effetto reale della "politica del twist" sui tassi a breve, depurato dagli altri fattori, fu trascurabile e stimato in un modesto 0,1% che evidenzia la sua totale inefficacia. Alla luce della congiuntura odierna, pensiamo veramente che la Fed vada a rispolverare una politica di questo tipo per ridare ossigeno all'economia a stelle e strisce? Noi ne dubitiamo fortemente... Non ci resta quindi che aspettare ancora qualche ora per sapere se potremo cantare tutti quanti insieme appassionatamente: "Come on let's twist again..."

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