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Era difficile crederlo, eppure è andata proprio così: il ballo della FED ha cambiato nome e si chiama "operation twist". La Banca Centrale americana acquisterà titoli a lunga scadenza per un importo pari a 400 miliardi di dollari e venderà titoli a breve scadenza per finanziare l'acquisto stesso. Quindi a questo giro di giostra le rotative rimarranno ferme. Non verrà immessa ulteriore liquidità nel sistema. Fatto sta che i mercati stanno accogliendo davvero male questa nuova vocazione da dancer stile anni '60 della massima autorità monetaria, tutta rivolta a far sì che la curva dei tassi d'interesse venga appiattita nei prossimi mesi. Gli operatori avrebbero preferito di gran lunga un ulteriore "insert coin", che invece non è arrivato. Ecco che il Ftse MIB cede il 3,2% mentre stiamo scrivendo, con tutti i titoli del listino in forte territorio negativo, ad eccezione di Banca pop. Milano che guadagna invece il 3,5%. L'apertura evidenzia un gap down, che ha riportato l'indice sotto la soglia dei 14000 punti. Tecnicamente abbiamo l'area 13400/500 come importante supporto statico al di sotto del quale possiamo attenderci un'accelerazione al ribasso delle quotazioni con target collocabile a 12300/500 punti. Quindi altri 1000 punti circa di ribasso dai livelli attuali. Facciamo dunque attenzione. L'eventuale tenuta di 13400 lascerebbe il mercato in un trading range di breve termine, con andamento neutro, e in ogni caso con scarse possibilità di rimbalzi corposi.
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