martedì 30 agosto 2011

IL Ftse MIB ricomincia da 15000 punti... con il blocco dello short selling

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Dallo scorso 12 agosto la Consob ha decretato il divieto della vendita allo scoperto sui titoli finanziari e assicurativi. La misura, inizialmente prevista per un arco temporale di quindici giorni, è stata prorogata nei giorni scorsi fino al prossimo 30 settembre. Il provvedimento era già nell'aria, considerata la precedente misura sull'obbligo di comunicazione di operazioni di short selling superiori allo 0,2% del capitale di una società. Premesso che siamo decisamente contrari a misure di questo tipo, non possiamo fare altro che rilevare l'efficacia del provvedimento adottato nel frenare la repentina discesa dell'azionario nel mese di agosto. L'indice Ftse MIB ha infatti registrato il minimo relativo proprio tra le sedute dell'11 e del 12 agosto, a quota 14200 (14199 realizzato) punti, e nelle successive sedute ha ridotto notevolmente la volatilità effettuando un movimento di riassestamento attorno all'area 15000 dopo un rimbalzo fino ai 16000 punti. Dal grafico è possibile individuare una tendenza parabolica evolvente orientata verso il basso, che verrebbe negata solo con il ritorno sopra quota 17400 punti, livello piuttosto lontano dagli attuali. Il trend neutro che vedeva il mercato intrappolato da oltre due anni in un trading range compreso tra i 17600 e i 24500 punti è stato interrotto, e la fase negativa in atto dall'inizio di maggio ha avuto la meglio. Il fallito tentativo di recupero dei 20000 punti nella seconda metà di luglio, ha provocato una rapida successione di vendite che ha determinato un'accelerazione del movimento discendente, e un conseguente ribasso di oltre il 25% nell'arco di tre ottave. L'area 14450 è stata testata per tre volte e sembra poter sostenere i corsi, ma la forte tendenza negativa di breve termine verrebbe interrotta solo sopra quota 15250 punti. Il successivo ostacolo si individua a 16000, livello oltre il quale gli acquisti potrebbero proseguire fino alla fascia di valori compresa tra 17400 e 17600 punti. Lo scenario rimane dunque negativo, ma le probabilità di un rimbalzo aumentano in relazione al forte ipervenduto di breve e alla contrazione della volatilità registrata sempre nel breve termine. L'eventuale recupero sarebbe incoraggiato dal superamento di quota 15250, e potrebbe estendersi da un target minimale di 16000 punti fino ai 16800, in coerenza con il modello parabolico individuato. Meno probabile invece il cedimento dei 14450 punti, che se dovesse verificarsi aprirebbe le porte per un nuovo test dei precedenti minimi del marzo 2009 in area 12330/500, con obiettivo intermedio a 13800 punti.

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