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Dopo il breakout del 6 aprile il cambio euro/dollaro ha esitato per cinque sedute consecutive nell'area 1,45/452, ed è stato respinto fin sotto 1,42 (realizzato 1,417). Tale movimento ha provocato la rottura ribassista della parabolica evolvente primaria, che sosteneva il rialzo da inizio anno, e che passava ieri a 1,44 circa. Il ribasso di ieri è stato pesante: un'escursione intraday al ribasso di oltre due figure e mezza non si vedeva da parecchio tempo. Per ritrovare un movimento di tale entità bisogna infatti risalire al 23 novembre del 2010. Tuttavia la tenuta dell'area 1,42 ha consentito al cambio di consolidare il breakout e di tornare sopra 1,43. L'attuale fase è interpretabile come un pullback tecnico a ridosso della trendline primaria ribassista, e la verifica è per il momento positiva. Scenario ancora favorevole all'euro, almeno fino alla tenuta di 1,42, con obiettivi sempre collocabili a 1,50/51 nel medio termine, e 1,45/46 nel breve. Il ritorno sotto 1,42 andrebbe invece a negare il trend attuale e riporterebbe uno scenario più neutro. Primo segnale favorevole al dollare è atteso invece sotto l'area 1,40/405, al di sotto della quale il biglietto verde andrebbe a recuperare fino a 1,375.
c'e' un piccolo gappino da chiudere...
RispondiEliminavedremo.