
Il titolo
UBI banca si muove da circa quattro mesi e mezzo in un range di prezzo compreso tra 6,73 e 7,735 euro, e il tentativo di
breakout di questa resistenza statica è fallito tra il 25 e il 26 giugno quando il prezzo è salito nell'
intraday fino ad un massimo di 7,825 euro. Il successivo indebolimento ha riportato UBI verso la parte bassa del
range e il fattore esogeno "Grecia" ha fatto il resto nel provocare un'ondata di vendite che ha determinato la temporanea rottura del supporto statico a 6,73 euro, base del canale orizzontale individuato.
Nel report operativo n°100 dello scorso 6 luglio 2015 si suggeriva come idea di trading di attendere il titolo UBI banca nell'area 6,73/6,80 per tentare un acquisto orientato a sfruttare il ritorno verso la parte superiore del
range, con obiettivo intermedio 7,30 euro, piazzando lo
stop loss sotto il livello di 6,55 euro. La falsa rottura del supporto nelle sedute del 7 e del 8 luglio 2015 ha portato il prezzo fino ad un minimo
intraday proprio di 6,55 euro, ma tale livello non è stato oltrepassato, quindi la posizione è rimasta aperta. Il successivo rimbalzo è stato piuttosto repentino e ha riportato UBI sopra 7,30 euro nel giro di tre sedute.
Il consolidamento e la ripartenza in gap up sopra 7,50 euro di stamani ci consentono di realizzare un profitto lordo che sfiora il +12% al prezzo attuale (7,58 euro). A questo punto
alziamo ulteriormente il trailing profit (già fissato a 7,30 euro nel report n°101 di lunedì 13 luglio 2015)
a quota 7,50 euro per bloccare un guadagno lordo del +10,78% e lasciamo correre la posizione verso il
prossimo obiettivo collocato a 7,735 euro per azione. L'unica perplessità, anche in questo caso come per Tenaris, nasce dalla divergenza negativa riscontrabile sui volumi di negoziazione. Seguiamo sempre con la massima attenzione e applichiamo i livelli con disciplina.
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