Non succedeva dall'agosto dello scorso anno che il paniere scendesse sotto la perequazione a 200 sedute. Per ritrovare un crossover dall'alto verso il basso su questo trigger bisogna tornare indietro di un anno esatto, quando l'azionario italiano iniziò un trend negativo che lo portò dai 16000 ai 12500 punti in soli due mesi.
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La media mobile a 200 giorni riveste un'importanza particolare poichè rappresenta uno dei trigger più utilizzati dagli investitori istituzionali, sulla base del quale aprire o chiudere posizioni di portafoglio nel lungo orizzonte temporale. L'ultimo segnale positivo, un attraversamento dall'alto verso il basso dell'indice sul valore di questo indicatore, risale al 16 agosto del 2012 quando segnava 14800 punti circa. In realtà non possiamo affermare che l'equity italiano abbia intrapreso un chiaro trend primario di tipo bullish dopo questo movimento, poichè a partire da quella data il paniere dei principali quaranta titoli azionari è rimasto in un bracket compreso tra i 15000 e 16800 punti, se escludiamo l'escursione rialzista di gennaio verso i 18000 punti.
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Con il
three black crows e l'
engulfing bearish delle ultime tre sedute, dettato più da fattori esogeni che tecnici, si conferma una struttura del mercato sostanzialmente neutra per il medio periodo. Il consolidamento attorno ai 15850 punti durante tutto il mese di marzo è stato interrotto stamani con la rottura ribassista dei 15500 che ha determinato, appunto, il bearish crossover sulla media mobile a 200 sedute. L'area di supporto chiave per il contenimento di eventuali ulteriori spinte ribassiste si colloca nella fascia 14850/15000 punti. Se l'azionario italiano dovesse scendere sotto questi valori, la struttura negativa di breve periodo andrebbe ad estendersi nel medio termine, con probabili contrazioni dei valori a 14500 e 14000 punti in accelerazione. La tenuta dell'area 14850/15000 porterebbe solo una reazione tecnica di pullback a verifica della stessa media mobile a 200 giorni in zona 15500 prima di nuovi rovesci. L'eventuale recupero di quota 15500, con successivo consolidamento al di sopra di essa per qualche seduta, andrebbe invece a confermare l'attuale scenario da trading range, rendendo agevole l'operatività di compravendita tra 15000 (con stop loss 14850) e 16200/16500 punti, un'area favorevole, quest'ultima, alla rapida liquidazione delle posizioni lunghe.
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