lunedì 19 novembre 2012

Eurostoxx50 in pausa di riflessione

(report pubblicato sul settimanale Borsa & Finanza di sabato 17 novembre 2012)

Dopo la galoppata estiva del 27% l’equity europeo tira il fiato e consolida le posizioni. Andamento altalenante attorno a 2500 punti. Importante la tenuta di 2400.


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Il forte rialzo estivo, che ha visto crescere l’Eurostoxx50 dai 2050 punti di giugno a oltre 2600, ha consentito al comparto dell’equity europeo di mettere a segno una performance del 26,8% in soli tre mesi. Del resto il paniere non ha fatto altro che tornare al punto di partenza recuperando tutto il terreno perso nella scorsa primavera, quando aveva effettuato un movimento esattamente contrario al precedente proprio tra marzo e giugno. Nella prima metà dell’autunno il mercato ha iniziato una fase altalenante attorno a quota 2500 punti, dimostrando ancora una volta di non essere in grado, per il momento, di superare il forte ostacolo situato a 2600. Questa fase neutra di breve periodo può essere interpretata come un fisiologico consolidamento delle posizioni raggiunte in settembre. Il repentino apprezzamento aveva infatti provocato un forte sbilanciamento degli indicatori di momentum verso l’ipercomprato. I corsi dell’indice azionario europeo hanno di conseguenza configurato un triplo massimo lievemente decrescente (2604, 2580 e 2560 punti) in perfetta coerenza con la resistenza dinamica ribassista di medio/lungo periodo, e si sono appoggiati più volte in una fascia di valori compresa tra 2440 e 2450 punti. Il trend positivo in atto da giugno, individuato nel grafico dal canale parabolico orientato al rialzo, non è ancora del tutto compromesso anche se sarà difficilmente sostenibile nelle prossime settimane. L’area critica è individuabile a 2440/50 punti, e assume una duplice valenza: statica e dinamica. Un arretramento dell’indice al di sotto di questi valori renderebbe necessaria un’immediata verifica dei 2400 punti. Questo è l’ultimo baluardo sotto al quale le vendite avrebbero nuovamente il sopravvento sugli acquisti, che potrebbe provocare, se fosse ceduto, uno scivolone in accelerazione fino a 2320/330 punti e poi 2250. In caso di tenuta dell’area 2400/50, si assisterebbe invece ad un nuovo riaggiustamento verso quota 2540 e ulteriore proseguimento di questa fase neutra attorno a 2500 punti, movimento che sarebbe proficuo per preparare il terreno al decisivo breakout di 2600. Se l’indice dovesse riuscire a superare stabilmente questa soglia di resistenza statica si aprirebbero nuovi margini di rialzo verso valori che non si registrano dall’estate del 2011, con primi obiettivi individuabili a 2800 e 2880 punti raggiungibili nella prima parte del 2013.

Nonostante la crisi economica ci sono alcuni titoli che si concedono il lusso di ritoccare in continuazione i massimi storici. Tra questi del paniere Eurostoxx50 prenderemo in esame Unilever e Air Liquide, che da oltre tre anni mantengono un interessante quadro tecnico positivo.

(Unilever)
(Air Liquid)
Unilever si trova in un trend primario positivo dal marzo del 2009, e che ha raggiunto un nuovo record assoluto toccando i 28,78 euro per azione. I prezzi si muovono a ridosso della parte superiore del trend, che passa poco sopra 29 euro, e mostrano alcune divergenze negative con i principali oscillatori leading. Probabile una correzione in un’area compresa tra 26,40 e 27,00 euro, prima della ripresa del rialzo. L’arretramento sotto 26,40 implicherebbe un riaggiustamento più ampio che andrebbe a coinvolgere la base del trend, passante attualmente a quota 23,80/24,00 euro. L’inversione negativa sarebbe da attendere solo sotto quota 23/23,20 euro, con proiezioni ribassiste, in questo caso, fino a 19,30/20,00 euro. La tenuta di 26,40/27 potrebbe attirare nuovi acquirenti fino al raggiungimento dei 30 euro per azione, nell’arco di poche settimane.

Air Liquid presenta una situazione tecnica analoga a quella di Unilever. Il titolo ha segnato a settembre un nuovo massimo storico a 100 euro tondi per azione e, nelle settimane successive, le prese di beneficio hanno provocato una veloce correzione del 10%. Il trend primario è positivo e ancora solido, mentre la correzione di breve termine potrebbe proseguire ancora per qualche seduta fino alla verifica dell’area compresa tra 86 e 87 euro (base del trend primario). A questi livelli probabile ritorno degli acquirenti con possibilità di nuovo attacco ai massimi, che potrebbero essere ritoccati fino a 110 euro. I target intermedi sono da individuare a 93, poi 97 e ancora 100 euro. In caso di arretramento dei prezzi sotto 86 euro verrebbe interessato il supporto statico a 83,50/60 euro, al di sotto del quale lo scenario rialzista di fondo verrebbe interrotto definitivamente. In questo caso spazio per le vendite fino a 72/74 euro, con successivo quadro tecnico neutro in trading range tra questo livello e l’area compresa tra 83/85 euro.

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