Dopo la galoppata estiva del 27% l’equity europeo tira il fiato e consolida le posizioni. Andamento altalenante attorno a 2500 punti. Importante la tenuta di 2400.
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Il forte rialzo estivo, che ha visto crescere l’Eurostoxx50
dai 2050 punti di giugno a oltre 2600, ha consentito al comparto dell’equity
europeo di mettere a segno una performance del 26,8% in soli tre mesi. Del
resto il paniere non ha fatto altro che tornare al punto di partenza
recuperando tutto il terreno perso nella scorsa primavera, quando aveva
effettuato un movimento esattamente contrario al precedente proprio tra marzo e
giugno. Nella prima metà dell’autunno il mercato ha iniziato una fase
altalenante attorno a quota 2500 punti, dimostrando ancora una volta di non
essere in grado, per il momento, di superare il forte ostacolo situato a 2600.
Questa fase neutra di breve periodo può essere interpretata come un fisiologico
consolidamento delle posizioni raggiunte in settembre. Il repentino
apprezzamento aveva infatti provocato un forte sbilanciamento degli indicatori
di momentum verso l’ipercomprato. I
corsi dell’indice azionario europeo hanno di conseguenza configurato un triplo
massimo lievemente decrescente (2604, 2580 e 2560 punti) in perfetta coerenza con
la resistenza dinamica ribassista di medio/lungo periodo, e si sono appoggiati
più volte in una fascia di valori compresa tra 2440 e 2450 punti. Il trend
positivo in atto da giugno, individuato nel grafico dal canale parabolico
orientato al rialzo, non è ancora del tutto compromesso anche se sarà
difficilmente sostenibile nelle prossime settimane. L’area critica è
individuabile a 2440/50 punti, e assume una duplice valenza: statica e
dinamica. Un arretramento dell’indice al di sotto di questi valori renderebbe
necessaria un’immediata verifica dei 2400 punti. Questo è l’ultimo baluardo
sotto al quale le vendite avrebbero nuovamente il sopravvento sugli acquisti, che
potrebbe provocare, se fosse ceduto, uno scivolone in accelerazione fino a
2320/330 punti e poi 2250. In caso di tenuta dell’area 2400/50, si assisterebbe
invece ad un nuovo riaggiustamento verso quota 2540 e ulteriore proseguimento
di questa fase neutra attorno a 2500 punti, movimento che sarebbe proficuo per
preparare il terreno al decisivo breakout di 2600. Se l’indice dovesse riuscire
a superare stabilmente questa soglia di resistenza statica si aprirebbero nuovi
margini di rialzo verso valori che non si registrano dall’estate del 2011, con
primi obiettivi individuabili a 2800 e 2880 punti raggiungibili nella prima
parte del 2013.
Nonostante la crisi economica ci sono alcuni titoli che si
concedono il lusso di ritoccare in continuazione i massimi storici. Tra questi
del paniere Eurostoxx50 prenderemo in esame Unilever e Air Liquide, che da oltre
tre anni mantengono un interessante quadro tecnico positivo.
(Unilever) |
(Air Liquid) |
Unilever si trova in un trend primario positivo dal marzo
del 2009, e che ha raggiunto un nuovo record assoluto toccando i 28,78 euro per
azione. I prezzi si muovono a ridosso della parte superiore del trend, che
passa poco sopra 29 euro, e mostrano alcune divergenze negative con i
principali oscillatori leading. Probabile una correzione in un’area compresa
tra 26,40 e 27,00 euro, prima della ripresa del rialzo. L’arretramento sotto
26,40 implicherebbe un riaggiustamento più ampio che andrebbe a coinvolgere la
base del trend, passante attualmente a quota 23,80/24,00 euro. L’inversione
negativa sarebbe da attendere solo sotto quota 23/23,20 euro, con proiezioni
ribassiste, in questo caso, fino a 19,30/20,00 euro. La tenuta di 26,40/27
potrebbe attirare nuovi acquirenti fino al raggiungimento dei 30 euro per
azione, nell’arco di poche settimane.
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