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Nelle ultime sei sedute l'indice Ftse Mib ha registrato una netta contrazione della volatilità di breve periodo (quella misurata in un arco temporale di dieci sedute, ad esempio, è passata dal 46% a circa il 19%), mentre la classica volatilità che si misura in un orizzonte temporale di 90 giorni rimane ancorata al 31/32%. Dopo lo strappo rialzista di fine giugno, che aveva portato l'indice fin sopra quota 14500 punti, i valori si sono riassestati attorno a quota 13600. Tale area rappresenta un importante livello di sostegno dei prezzi azionari: come già evidenziato nelle recenti analisi da qui transita la parte inferiore del canale parabolico orientato al rialzo che potrebbe delineare lo sviluppo delle quotazioni nelle prossime settimane. Per il momento il test del modello ha fornito esito positivo, anche se l'impulso rialzista che ci attendevamo tarda ad arrivare. Il cedimento di 13600 potrebbe comportare un arretramento dei valori di complessivi 300 punti, a ridosso dell'area 13300, livello in coerenza con i precedenti minimi relativi ascendenti di giugno. L'area 13300/13600 continua dunque a rappresentare un'occasione per posizionarsi lunghi su questo mercato, con obiettivo sempre collocato nell'area 14900/15000 punti. Sotto 13300 le quotazioni potrebbero scivolare lentamente a ridosso della fascia compresa tra 12800 e 13000, e in questo caso si ritornerebbe in una situazione neutra e moderatamente negativa, con il modello parabolico evolvente che sarebbe negato e i corsi azionari che sarebbero destinati ad un periodo di stretto trading range compreso in una fascia di valori collocabile tra 12800 e 13600 punti.
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