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Restano valide le ipotesi effettuate sul cambio euro/dollaro nell'analisi dello scorso 11 luglio. Il recupero dell'euro non è andato oltre l'area 1,233 dopo il nuovo minimo degli ultimi due anni, ritoccato a 1,216 il 13 luglio. La reazione scaturita nei giorni successivi fino ad oggi si è risolta in un sostanziale consolidamento del movimento ribassista, della prima metà di luglio, attorno all'area 1,225 con ripetuto test del precedente supporto statico (divenuto adesso resistenza) a quota 1,23, nel più classico dei pullback. Il dollaro sembra pronto per mettere a segno un nuovo movimento di natura impulsiva nei confronti dell'euro. Tale movimento è atteso in caso di violazione del minimo relativo di luglio a quota 1,216, e il suo target naturale, posto sul livello di 1,175, si ottiene proiettando la precedente gamba ribassista del mese di maggio a partire dal massimo relativo di giugno, poco sopra a 1,27. L'euro incontrerà tuttavia un primo importante livello di supporto in area 1,19, la cui valenza è già stata evidenziata nell'
analisi dello scorso 11 luglio. Tale modello verrebbe negato con il ritorno del cross sopra 1,244, e in questo caso lo scenario diventerebbe più neutro con chance di apprezzamento dell'euro fino alla fascia di valori compresa tra 1,263 e 1,27. Operativamente sono da privilegiare le operazioni di tipo short (vendita di euro contro dollari) con stop loss 1,233 e primo obiettivo 1,216. Incrementare le posizioni in caso di violazione al ribasso di quest'ultimo livello con primo obiettivo 1,19 e target successivo 1,175.
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