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La tipica figura di
rounded bottom, classificata in analisi tecnica tra le figure d'inversione rialzista, è caratterizzata da una fase di congestione delle quotazioni in un range molto stretto che segue una forte discesa dei prezzi, e che contribuisce a generare una contrazione della volatilità di breve periodo. Solitamente, all'interno di questa fase laterale, si registrano tre minimi importanti (talvolta anche più di tre) con il secondo minimo che si colloca più in basso e alla stessa distanza dagli altri due, il tutto accompagnato da una contrazione dei volumi di scambio. La conferma del modello avviene con il breakout della resistenza statica passante per il punto di massimo relativo venutosi a creare all'interno della congestione. Per comprendere meglio quanto detto osserviamo adesso il grafico dell'indice Ftse Mib sul quale si possono rilevare facilmente tre minimi relativi: quelli del 21 maggio, del 1° giugno e del 14 giugno, che rispondono perfettamente alle caratteristiche della configurazione di rounded bottom (il punto 2 è più in basso e dista esattamente otto sedute dai punti 1 e 3). Il range che abbiamo più volte descritto nelle scorse analisi è compreso con buona approssimazione tra il supporto a 12800 e la resistenza statica a 13500/600, mentre il picco di massimo relativo all'interno della fase laterale è stato registrato nella seduta del 11 giugno a quota 13778 punti. Con il movimento rialzista effettuato ieri, unitamente a quello di stamani che vede l'indice scavalcare la resistenza statica a 13500/600 e quella dinamica discendente che parte dal massimo relativo del 19 marzo, il modello sta per completarsi. Si dovrebbe peraltro attendere il breakout del massimo relativo a 13778 prima di aprire posizioni al rialzo, che avrebbero come primo obiettivo di breve termine l'area di valori compresa tra 14900 e 15000 punti. Nello spazio sottostante al grafico del Mib abbiamo inserito la curva della volatilità (misurata a 21 giorni), passata dal 38% di maggio (inizio della fase laterale) al 26% del 1° giugno (picco di minimo relativo).
Dunque il superamento dei 13778 punti sarebbe da interpretare come un chiaro segnale d'inversione positiva che porterebbe il Ftse Mib verso un primo obiettivo a 14900 punti, ma che avrebbe target ben più ambiziosi per il medio termine individuabili prima nell'area 15650/16000 punti e poi in quella compresa tra i 16850 e i 17000 punti. Il modello sarebbe peraltro negato con una discesa dei valori al di sotto della parte inferiore del range e cioè con una violazione al ribasso dei 12800 punti, ipotesi che si va allontanando sempre di più.
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