E’ un periodo veramente stressante e difficile per l’operatività sui
mercati azionari, in particolar modo su quello italiano. Se è vero infatti che i
margini di ribasso appaiono decisamente risicati, stanti gli attuali prezzi dei
titoli a maggior capitalizzazione, scambiati in gran parte in prossimità dei
minimi degli ultimi dieci/vent’anni, è altrettanto vero che l’incertezza e la paura
la fanno in questi giorni da padrone. Così la volatilità di brevissimo termine
sull’indice Ftse MIB è notevolmente cresciuta nelle recenti sedute (quella
misurata ad esempio su un arco temporale di tre sedute è passata dal 10% al 46%
in soli quattro giorni) con il paniere che ha ballato nervosamente attorno all’area dei 13000 punti senza riuscire a
mettere a segno una reazione stabile e duratura. Tuttavia alcuni titoli, tra
quelli più penalizzati negli ultimi mesi, hanno già fornito evidenti segnali d’interruzione
della tendenza negativa. Peraltro le azioni che si sono mosse in controtendenza,
cioè quelle che si sono mantenute forti a scapito del benchmark (tra le quali troviamo
Pirelli e Saipem), hanno accusato secche flessioni dopo aver raggiunto
importanti livelli di massimo. Si dovrebbe dunque assistere ad una rotazione di
portafoglio da parte dei gestori istituzionali, che nelle prossime settimane potrebbe
contribuire a risollevare i valori azionari più bistrattati. I titoli A2A,
FIAT, Banca Intesa, Banco Popolare e STMicroelectronics hanno già suscitato
interesse negli acquirenti, determinando una reazione che li ha allontanati dai
rispettivi minimi assoluti e di periodo. Se si ritiene dunque che gli attuali
livelli dell’indice Ftse MIB possano rappresentare degli importanti minimi di
medio orizzonte temporale sarebbe opportuno costruire un portafoglio con i
valori sopra menzionati, ai quali si può aggiungere il titolo Generali che,
sebbene non abbia ancora fornito un chiaro segnale di svolta, viene comunque scambiato
poco sopra i minimi di prezzo segnati nel lontano 1992. Anche dal lato dei
fondamentali questi titoli presentano dei multipli interessanti, che abbiamo
riassunto nella tabella sottostante i cui valori sono tratti dal Sole24Ore e
calcolati sulla base dei prezzi di chiusura di ieri mercoledì 23 maggio 2012. Si
può osservare ad esempio che Banco Popolare quota appena il 20% del book value
(P/MP=0,20), mentre il titolo A2A offre un dividend Yield pari al 7,4%. FIAT ha
un multiplo Price/Earning decisamente basso (3,57) e sconta poco più della metà
dei mezzi propri, e così via.
Questa invece è la situazione tecnica dei prezzi.
A2A ha invertito
la fase negativa in atto dallo scorso febbraio dopo aver toccato un nuovo
minimo storico a 42 eurocents. Il ritorno delle quotazioni sopra 0,50 ha
delineato una serie di minimi relativi crescenti che hanno riportato il titolo
fino a 0,587. La reazione potrebbe continuare fino a 0,685/0,70. Si possono
effettuare acquisti sulla debolezza attorno a 0,53/54, con stop loss 0,50 e
obiettivi 0,685/0,70.
FIAT ha già
realizzato un forte guadagno a doppia cifra con la tenuta di 3,25 euro,
importante supporto statico di medio periodo, con i prezzi che sono risaliti a
3,90 euro e hanno interrotto la fase negativa in atto da metà marzo. Prossimi
obiettivi a 4,00 e 4,25 euro. L’inversione verrebbe vanificata con il ritorno
delle quotazioni sotto l’area 3,60 euro.
Banco Popolare ha
trovato un forte supporto a 0,86 che ha provocato una improvvisa reazione fino
a 1,07 e un successivo riaggiustamento a 0,95. Sopra 1,07 nuovo obiettivo di
breve periodo a quota 1,28/30. In caso di debolezza l’area compresa tra 0,80 e
0,86 rappresenterebbe una nuova occasione di acquisto con stop loss sotto 0,80
stesso.
Banca Intesa è
riuscita a mantenersi sopra la soglia psicologica di 1,00 euro per azione,
toccando un minimo relativo nei pressi di 0,95. Il rimbalzo fino a quota 1,07
ha consentito di interrompere la serie di massimi decrescenti a partire da metà
marzo. Il titolo cerca ora conferme con il superamento di 1,07, livello al di
sopra del quale potrebbe recuperare fino a 1,18 euro e poi 1,245. Il ritorno
sotto 0,95 provocherebbe invece un nuovo scivolone fino a 0,85.
STMicroel. Si è
appoggiata a 3,62 euro e ha messo a segno una reazione accompagnata da volumi
di scambio in netto aumento, riportandosi sopra i 4,00 euro per azione fino a
4,15. Quest’ultimo livello rappresenta un’importante area statica di medio
periodo e dovrà essere superato per confermare l’inversione di tendenza. In
questo caso il target si individua a quota 4,55/63 e poi 5,08 euro. Negatività
solo in caso di ritorno sotto 3,62 euro.
Generali resta al
di sotto della trendline ribassista di breve/medio periodo che parte dal
massimo relativo del 19 marzo scorso e che transita attualmente a quota 8,90
euro. I prezzi hanno toccato l’area 8,40 e sono poco lontani dai minimi storici
del 1992 a 8,02 euro. L’eventuale superamento di 8,90 porterebbe un rimbalzo
tecnico da ricoperture che andrebbe ad estendersi fino a 9,70 in prima battuta
e poi 10,30/50 in un secondo momento. Sotto 8,40 probabile una nuova discesa
fino a 8,00 euro.
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