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L'ostacolo a quota 1420 punti si era fatto sentire più volte sul principale paniere azionario americano durante i mesi di marzo, aprile e maggio, e aveva determinato, con il ritorno delle quotazioni sotto 1390, l'interruzione del trend rialzista di medio periodo partito dai minimi di ottobre 2011. Lo storno dell'equity ha proseguito il suo cammino nelle settimane successive, rompendo il supporto statico a quota 1340, e arrivando a testare, nelle ultime due sedute, la successiva area di sostegno situata nella fascia di valori compresa tra 1290 e 1300 punti, appena sopra la media mobile a 200 giorni che transita attorno a 1280. Il target è stato dunque raggiunto, e la gamba ribassista di breve periodo potrebbe esaurirsi qui. La serie di massimi relativi decrescenti va a determinare una resistenza dinamica con inclinazione accentuata, passante per quota 1315 (oggi 22 maggio), che nei prossimi giorni si abbasserà di 15/20 punti. Considerando anche il livello di ipervenduto ci si attende un consolidamento delle quotazioni azionarie tra 1280/90 e 1340/60 per le prossime giornate, movimento che andrebbe ad attenuare l'attuale tendenza ribassista gettando le basi per una ripresa della fase positiva di lungo periodo. Nel secondo grafico abbiamo formulato una nuova ipotesi di sviluppo rialzista di medio periodo, con un tasso di crescita più moderato rispetto al trend precedente, unendo tutti i massimi relativi dal settembre 2011 all'aprile 2012 e tracciando un supporto dinamico e una mediana in coerenza con essi. Tale supporto transita attualmente in corrispondenza della media mobile a 200 giorni, in zona 1280 punti. Scenario dunque neutro nel breve periodo ma ancora positivo nel medio e lungo termine, positività che verrebbe a deteriorarsi solo in caso di discesa delle quotazioni sotto 1280 con possibilità di ridimensionamento fino a 1200/220. Nel brevissimo si ritiene probabile un riaggiustamento tecnico dei corsi nella fascia di valori 1340/1360.
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