Ad un passo dai minimi dell'anno, segnati a quota 1,263 lo scorso 13/16 gennaio, l'euro non riesce per il momento a reagire contro il dollaro. Lo scenario macroeconomico non aiuta la moneta unica che sotto 1,263 rischia di perdere ancora terreno fino ai minimi dell'estate 2010 quando toccò 1,19.
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Nella scorsa analisi avevamo indicato il probabile arretramento dell'euro nei confronti del dollaro, dopo la rottura del supporto a quota 1,30, almeno fino a 1,28. Il target non solo è stato raggiunto ma anche oltrepassato, e il cambio è arrivato ad un passo dall'obiettivo successivo che avevamo collocato nell'area 1,263/27, molto vicino ai minimi dell'anno.
Questi livelli rappresentano non solo i minimi del 2012, ma anche i valori più bassi degli ultimi 20 mesi: quota 1,26 era infatti stata già interessata nell'agosto del 2010. La gamba ribassista che si è sviluppata nel brevissimo termine ha una pendenza piuttosto ripida che difficilmente potrà essere mantenuta nelle prossime giornate, quindi
è lecito attendersi una reazione da parte dell'euro che dovrebbe quanto meno portare ad un consolidamento nell'area compresa tra 1,263 e 1,275. Se quest'ultimo livello dovesse essere recuperato ci si potrebbe attendere anche un recupero di un paio di figure con il cross che avrebbe spazio di risalita fino a 1,29,
prima di una nuova discesa. Nel grafico di lungo periodo è possibile rilevare un chiaro trend ribassista (favorevole dunque al dollaro) iniziato con il massimo relativo a 1,49/495 dello scorso anno, che verrebbe interrotto definitivamente solo con il ritorno del cambio sopra l'area 1,35, livello piuttosto lontano da quello attuale e che ha contenuto i tentativi di reazione dell'euro a dicembre 2011 e alla fine dello scorso febbraio. Si individua inoltre un trend negativo di natura secondaria considerando la coerenza dei minimi relativi segnati a fine febbraio, marzo e fine aprile/inizio maggio. Il cross ha raggiunto proprio nelle ultime ore la base di questo trend che passa in corrispondenza del supporto statico individuato a 1,263. Dunque,
sebbene sia possibile una reazione di brevissimo termine con riaggiustamento minimale a 1,275 e massimale 1,29, il cambio euro/dollaro resta da vendere sulla forza nei pressi di 1,29, con stop loss 1,30 e target 1,26. Posizioni da incrementare sotto 1,263 con obiettivi successivi 1,24, poi 1,215 e ancora 1,19. Per chi lavora in trading stretto possibile tentare un long con molta cautela dai livelli attuali per cogliere un eventuale rimbalzo tecnico a 1,29 con stop loss 1,263. Se il target di 1,29 dovesse essere raggiunto impostare take profit & reverse con stop 1,30 e gli obiettivi sopra indicati.
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