giovedì 24 novembre 2011

Situazione in peggioramento dopo il vertice a Strasburgo

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Ciò che è emerso nel primo pomeriggio dall'incontro a tre di Strasburgo non aggiunge nulla di nuovo e di sostanziale rispetto a quanto già si sapeva. Pesano come due macigni i no pronunciati dalla Merkel contro la modifica dello statuto della BCE e contro l'introduzione degli eurobond. Ecco che i mercati azionari hanno subito invertito la marcia, e dopo il timido tentativo di rialzo nella mattinata si tingono ancora di rosso per la quarta seduta consecutiva. In particolare il Ftse MIB scende ancora sotto i 14000 punti, livello che era stato recuperato stamani subito dopo l'apertura. Se da un lato il ribasso iniziato alla fine di ottobre sembra essere agli sgoccioli, dall'altro non si trovano reali motivazioni che possano indurre all'acquisto, e così le quotazioni delle big cap rimangono fiacche nonostante i prezzi da saldo in prossimità dei principali supporti che dovrebbero sostenerle. L'indice ha raggiunto con estrema precisione il target teorico della bearish flag che avevamo indicato nelle scorse analisi, e si è spinto nel pomeriggio ad un passo dai 13700 punti. L'impostazione di fondo rimane ribassista e in netto peggioramento, e ci si appresta a chiudere la quarta seduta consecutiva in ribasso. Tuttavia le condizioni per un sell off dei titoli azionari sembrano allontanarsi. La conferma sotto 14000 e la successiva rottura dei 13700 punti potrebbero far scivolare il mercato fino ai precedenti minimi della scorsa estate, in area 13100/150, mentre il ritorno sopra 14000 andrebbe a favorire un lieve rimbalzo che potrebbe estendersi fino a 14900 punti. Lo scenario dunque non cambia: si rimane in un trend negativo delineato dalla trendline ribassista originata nel massimo relativo di maggio, che transiterà la prossima settimana al livello dei 15700 punti. Il segnale definitivo per l'inversione positiva si attende in ogni caso sopra i 16000 punti.

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