venerdì 18 novembre 2011

Dopo la fiducia al "Professore" il mercato azionario resta moscio.

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Nonostante l'ottenimento della fiducia da parte del nuovo governo, con il voto a favore di una larga maggioranza del Parlamento, il mercato azionario italiano rimane decisamente ingessato e tende ad allontanarsi dai massimi di giornata. L'indice Ftse MIB si muove in un range molto stretto, nell'intorno dei 15300 punti, e fa decisamente fatica ad imboccare una direzione precisa. Il trend positivo di breve periodo tende a deteriorarsi per forza d'inerzia, piuttosto che per reali implicazioni ribassiste, e i corsi dell'equity galleggiano sopra i 15000 punti. Dal punto di vista tecnico è cambiato poco o nulla rispetto ai giorni scorsi. Rileviamo una contrazione netta della volatilità di brevissimo termine che determina questa situazione di stallo, nella quale diventa molto difficile gestire posizioni speculative in maniera proficua. Aprire posizioni rialziste a ridosso di 14900/15000 punti rappresenta al momento una strategia con un risk/reward troppo elevato, poichè l'eventuale cedimento di 14900 potrebbe produrre un'accelerazione al ribasso che andrebbe ad interessare la fascia di valori posta a 13900/14000 punti. Per coloro che amano lavorare di fioretto su posizioni a brevissimo termine è possibile effettuare acquisti in prossimità dei 15000 punti, con stop loss rigido sotto 14900, ponendosi un obiettivo minimale in area 15500 e massimale in zona 16000. Quest'ultimo livello rappresenterà già dalla prossima settimana lo spartiacque per il primo segnale d'inversione della tendenza negativa di medio periodo. Proprio da qui transiterà infatti la resistenza dinamica discendente che unisce i principali massimi relativi decrescenti dell'anno 2011.

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