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Sale in apertura del 2,5% l'equity americano, trainato anche dal dato positivo sul PIL cresciuto anch'esso del 2,5% nel terzo trimestre di quest'anno. Il movimento porta il mercato al breakout della resistenza statica collocata a quota 1260 punti, che segue il pullback tecnico effettuato proprio a ridosso dei 1220, livello di precedente resistenza che delimitava la parte superiore del trading range di breve periodo. La gamba rialzista che parte dal minimo relativo dello scorso settembre comincia ad assumere un'inclinazione piuttosto ripida e gli oscillatori più veloci registrano una fase di ipercomprato piuttosto forte nel brevissimo termine. Tuttavia il mercato dell'equity USA sembra ormai proiettato verso l'area 1300/320. Il primo livello rappresenta una zona di resistenza statica piuttosto importante per il medio/lungo periodo, mentre da quota 1320 passa la trendline dinamica moderatamente discendente che unisce i massimi di maggio con quelli di luglio. Raggiunti questi livelli il mercato potrebbe essere tentato dal prendere profitto sui margini di guadagno raggiunti in meno di un mese. Da notare il forte ridimensionamento del VIX (Volatility Index) che rappresenta la volatilità implicita (e quindi attesa) scontata nei prezzi delle opzioni sull'indice. Questo indicatore è crollato di circa cinque punti in apertura di seduta passando dal 30% di ieri all'attuale 25,6%.
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