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Calato il sipario sul toro a stelle e strisce. L’Eurostoxx50 torna sui livelli di inizio estate 2009. Nuovo target al ribasso in area 1800 punti. Resistenza critica a 2500.
(Analisi e grafico del 2 settembre 2011, pubblicati sul B&F settimanale di sabato 3 settembre 2011).
Il trend rialzista dei principali mercati azionari mondiali si è sciolto con la rapidità di un ghiacciolo al sole nel caldo torrido di agosto. Il sipario può ritenersi definitivamente calato sul mercato toro che aveva caratterizzato in particolar modo, negli ultimi due anni, l’equity americano e quello tedesco. I segnali decisivi del passaggio ad una fase di mercato neutra sono arrivati con la discesa degli indici S&P500 e Dax rispettivamente sotto 1220 e 6350 punti. L’Eurostoxx50, in realtà, è sempre rimasto in un trend laterale a partire dall’estate del 2009, e non ha mai chiaramente intrapreso la strada del rialzo, riflettendo la particolare congiuntura del vecchio continente legata alle difficoltà delle economie periferiche. Gli ultimi dati macroeconomici provenienti dagli USA, d’altro canto, hanno messo in luce tutte le contraddizioni di una ripresa sempre presente nelle parole, e mai riscontrabile nei numeri. Nell’arco degli ultimi due mesi l’Eurostoxx50 ha lasciato sul campo oltre il 25%, e il ribasso è stato particolarmente repentino nella prima settimana di agosto. Il tentativo di rimbalzo all’inizio di luglio si era esaurito a contatto con la media mobile a 200 giorni, in area 2890, evidenziando la propria natura di pullback. La successiva rottura del primo supporto statico a 2700 punti aveva poi fornito un chiaro campanello d’allarme che ha trovato conferme con la violazione al ribasso dell’area 2500 in accelerazione. I corsi azionari sono tornati così su valori che non venivano interessati da oltre due anni, fino ad un minimo relativo di 2077 punti. Osservando il grafico dell’indice è possibile individuare un modello parabolico evolvente di medio termine orientato al ribasso, che potrebbe condurre l’indice alla verifica dei precedenti minimi del marzo 2009, registrati a quota 1765. Secondo i modelli lineari più classici si è chiaramente interrotta una tendenza moderatamente rialzista che andava avanti dal maggio del 2010. Per le prossime settimane è lecito attendersi un lento riaggiustamento della curva in area 2500/600 punti, verso la parte superiore del nuovo trend individuato, prima dell’inizio di una nuova discesa. L’area in questione rappresenta adesso una forte resistenza statica che potrebbe dimostrarsi molto sensibile alle vendite. L’eventuale cedimento di quota 2150, confermato su chiusura settimanale, avrebbe come target immediato l’area 1765/1800 punti. Il modello evolutivo ipotizzato verrebbe negato solo con il ritorno dei corsi azionari sopra 2700 punti, ma quest’ultimo scenario è da ritenersi il meno probabile.
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