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In seguito all'attacco alla quale era stata sottoposta l'Italia nelle ore recenti, l'euro aveva ceduto altre quattro figure contro il dollaro, completando al ribasso la figura trinagolare simmetrica individuata nelle ultime analisi. Il cedimento di 1,40 ha lasciato scivolare il cross fino ad un minimo relativo di 1,384, a verifica della primaria ribassista superata in marzo, prima del repentino recupero di oltre due figure tra ieri e oggi. La vera discriminante per il ritorno di un trend a favore del biglietto verde è l'area 1,375, che assume valenza statica di lungo termine, costituendo un'area polarizzante nell'arco degli ultimi tre anni, e valenza dinamica rialzista, come è possibile riscontrare dal grafico impostato su base weekly. Alla luce di quest'ultimo l'euro resta infatti ben inserito in un trend positivo originatosi nel maggio del 2010, e l'attuale fase di riequilibrio, dopo il forte rialzo tra gennaio e maggio 2011, consentirà di verificarne la bontà. La permanenza del cambio sopra 1,375 lascerebbe invariato il target a 1,50/1,514 per il medio orizzonte temporale, mentre la rottura del supporto aprirebbe nuovi scenari che vedrebbero favorito il dollaro fino a 1,29 con obiettivo intermedio a 1,34.
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