Al peggio non c'è mai limite. E' il caso di dirlo osservando i grafici dei titoli Banca pop. Milano e UBI banca, che continuano ad essere colpite dalle vendite e vanno a ritoccare i precedenti minimi. Un'occasione per cogliere un eventuale rimbalzo tecnico di natura speculativa. Ma solo per chi ha nervi saldi.
|
(Clicca per ingrandire) |
Per ritrovare gli stessi livelli di prezzo sulla popolare di Milano bisogna risalire addirittura al novembre del 1994 (minimo a 2,07 euro). Il titolo aveva fornito un chiaro segnale ribassista con la rottura del supporto a 2,50 lo scorso aprile, movimento accompagnato da un forte incremento nei volumi di scambio. IL target a 2,00 euro che avevamo indicato nell'analisi di circa un mese fa è ormai quasi raggiunto. Lo scenario resta negativo, e il trend in essere dall'inizio del 2010 verrebbe interrotto solo con il ritorno sopra l'area 3,20. Il test della soglia psicologica dei 2,00 euro potrebbe risultare tuttavia un'occasione di acquisto per cogliere un rimbalzo tecnico di natura meramente speculativa, con obiettivo collocabile a 2,35 euro, poi 2,50. La cautela è d'obbligo poichè un'eventuale rottura al ribasso dei 2,00 euro potrebbe provocare un ulteriore aumento di volatilità con proiezioni teoriche in area 1,20 euro (base del trend negativo).
|
(Clicca per ingrandire) |
Situazione analoga su UBI, che ritocca di 10 cents i precedenti minimi del marzo 2009, da 5,59 a 5,49, confermando l'ampio trend negativo che la caratterizza dal maggio dello stesso anno. Anche in questo caso è stata significativa la long black (su base weekly) dellaprima settimana di aprile, che aveva provocato la rottura del supporto statico a quota 6,50 con un netto incremento nelle contrattazioni. Tecnicamente i prezzi avrebbero spazio di ribasso fino alla base del canale, in area 5,25, ma sappiamo che la perfezione non è di questo mondo e che i mercati non si mettono in posa per farsi fare la fotografia. Di conseguenza si potrebbe anche tentare l'acquisto contando sul recupero dei 5,60, ma con molta cautela e stop in caso di chiusura sotto questo stesso livello, con obiettivo in zona 6,10/25. Altrimenti attendere con più calma un ulteriore indebolimento fino all'area 5,25/30.
Nessun commento:
Posta un commento