giovedì 12 maggio 2011

Euro/Dollaro arriva al test dell'area di supporto a 1,415/42. Un'ipotesi di sviluppo per le prossime settimane.

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L'Euro ha ceduto oltre sette figure contro il dollaro nello spazio di cinque sedute, ed è arrivato oggi a scendere sotto l'area 1,42. Tale livello rappresenta un importante supporto statico di medio termine, dal quale passa anche la trendline dinamica ribassista superata al rialzo lo scorso aprile. Il tentativo di recupero dell'euro nelle sedute di lunedì e martedì non è andato oltre 1,445, e il cross ha accusato una netta flessione nella seduta di ieri. Graficamente è possibile individuare la rottura ribassista del canale ascendente che parte da inizio anno, e la contestuale fuoriuscita dal canale parabolico evolvente orientato al rialzo che aveva guidato il trend a partire dal giugno 2010. La tenuta di 1,415/42 lascerebbe ipotizzare un lieve rimbalzo che potrebbe estendersi fino a 1,435/44 prima di una nuova discesa. Tale movimento andrebbe a configurare la spalla destra di un ipotetico testa-spalle ribassista di breve termine (ancora prematuro) che avrebbe come proiezione naturale l'area 1,34/35. Sul grafico abbiamo ipotizzato l'andamento per le prossime sei/sette settimane con una linea spezzata verde. Lo sviluppo potrebbe essere il seguente: rimbalzo tecnico fino all'area 1,43/44, consolidamento tra questi due livelli e successiva nuova discesa in rottura del supporto statico a 1,42/415 (formazione della spalla destra e rottura della neck line). Dopo il test di 1,375/38 nuovo rimbalzo e classico movimento di return verso la neck line e la resistenza dinamica discendente (che si sarebbe nel frattempo formata), quindi nuova discesa a completare il modello sul target 1,34. Inoltre è possibile rilevare come tale scenario sia coerente con il modello sul grafico weekly, che vede transitare il supporto dinamico rialzista (a partire da giugno 2010) proprio nell'area 1,34/35 nella prossime settimane. Tutto questo prescinde da eventuali cambiamenti sui fondamentali riguardo alla situazione dei debiti sovrani dell'area euro, in particolar modo in riferimento alla Grecia, che andrebbero ad incidere notevolmente sullo scenario di questo cross, considerando che anche il dollaro non attraversa un periodo felice.

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