martedì 22 settembre 2015

Trend primario positivo agli sgoccioli sul Dow Jones Industrial

Torniamo ad analizzare l'indice americano Dow Jones, che esprime l'andamento dei trenta titoli più importanti del mercato azionario USA, e lo facciamo con un orizzonte temporale di ampia portata. Il grafico mostra l'andamento del valore del paniere negli ultimi sette anni: a partire dal marzo del 2009, appena dopo la crisi finanziaria, i titoli che compongono l'indice Dow Jones hanno mediamente quasi triplicato il proprio valore. I corsi sono passati infatti dai 6500 punti circa di allora ai 18350 di quest'anno (massimo storico realizzato a quota 18351 punti a maggio 2015), delineando un trend primario positivo ben evidenziato dal canale ascendente in verde. La forte correzione a partire dalla seconda metà di luglio ha provocato l'interruzione di questo trend primario e ha riportato la curva sui valori di febbraio 2014, facendo registrare un minimo infrasettimanale a quota 15370 punti. 

Tale movimento è arrivato in seguito ad una fase distributiva, avvenuta tra marzo e luglio 2015, individuabile nello stretto trading range compreso tra il supporto statico a 17600 punti (divenuto adesso resistenza) e la forte resistenza statica a 18350. I fattori esogeni che hanno determinato il ritorno, e quindi anche il pretesto, delle vendite sull'equity a stelle e strisce sono stati la crisi greca e quella cinese. Dopo l'approfondimento e il picco improvviso di volatilità, al quale abbiamo assistito  nelle settimane a cavallo di Ferragosto, la curva si è riaggiustata attorno a quota 16500 punti con un massimo relativo a 16933 punti. Questo movimento è qualificabile come un preciso pullback tecnico sotto la base del canale stesso che definiva il trend primario, e che transitava nelle scorse settimane proprio attorno ai 17000 punti. Una chiusura su base settimanale sotto i 16000 punti fornirebbe una conferma in questo senso, e i valori azionari del Dow Jones potrebbero cadere ancora preda delle vendite facendo scivolare i corsi del paniere verso un'area compresa tra i 14700 e i 15350 punti. Da notare la divergenza bearish sull'indicatore MACD settimanale, che ha anticipato molto bene questo movimento correttivo a partire dalla fine del 2014 e nella prima metà del 2015. Il quadro tecnico di lungo periodo è quindi in peggioramento, e solo il ritorno sopra 17000, seguito dal recupero dei valori fino a 17600 punti, potrebbe negare questo segnale tecnico.

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