In un arco temporale di VENTI MESI le operazioni effettuate sui titoli azionari italiani appartenenti al paniere Ftse Mib, hanno generato una performance lorda del +64,77% sovraperformando nettamente il benchmark di riferimento, l'indice Ftse Mib, che ha realizzato nello stesso periodo un rialzo del +17,42%.
Passiamo ad analizzare i dettagli del track record,
precisando che tutte le operazioni NON
sono state effettuate sulla base di un trading system (sistema
automatico/meccanico di trading), ma tramite
una METODOLOGIA di trading di tipo DISCREZIONALE basata prevalentemente su
valutazioni personali con l'ausilio dell'analisi tecnica/quantitativa
affiancata da strumenti di natura fondamentale. Tutte le singole operazioni
sono state indicate nei report operativi settimanali, oppure direttamente
tramite gli aggiornamenti infrasettimanali del blog e/o del profilo twitter,
specificando chiaramente i livelli di entrata/acquisto e/o uscita/vendita allo
scoperto, i livelli di stop loss, i livelli obiettivo su due target principali.
L'esposizione su ogni singola
operazione è stata pari al 10% del capitale totale (su un ipotetico
capitale di centomila euro l'esposizione massima sulla singola operazione è di
diecimila euro, che aumenta progressivamente all'aumentare del capitale),
mentre la durata media di ogni singola operazione è stata di circa 8 giorni per
una frequenza operativa di dieci operazioni ogni diciassette sedute di borsa.
Le operazioni
profittevoli sono state il 46,02% del totale, mentre quelle in perdita sono
state il 53,98%. Ciò che ha fatto la differenza è il profitto medio per le operazioni positive che è stato pari al +6,93%,
a fronte di una perdita media delle operazioni negative del -1,67%, un ratio di
4,15 a 1 (che sta a significare che ogni singola operazione positiva ha
generato un profitto medio pari a oltre
quattro volte la perdita media generata da ogni singola operazione negativa).
Il massimo numero di
operazioni consecutive in perdita è stato pari a sei operazioni, mentre il massimo drawdown è stato pari al -1,28%.
Il numero delle operazioni long (acquisto) effettuate, 146 su 226 (il 64,6%),
prevale nettamente su quelle short (vendita allo scoperto), 80 su 226 (il 35,4%).
La scelta è dipesa dal fatto che il mercato azionario italiano sta
attraversando una fase neutro-positiva a partire dal giugno 2013, e sono state
quindi privilegiate le operazioni in acquisto. Interessante notare che, tra le
posizioni in acquisto (long), la percentuale di operazioni profittevoli sale
notevolmente: 53,42% di positive contro il 46,58% di negative, mentre tra
quelle di vendita allo scoperto (short) le negative sono il 67,5% contro un 32,5%
di positive. Questo conferma che in un trend primario rialzista l'operatività
long (acquisto di titoli) è decisamente più premiante rispetto a quella short
(vendita allo scoperto di titoli).
Altra nota di
rilievo che emerge dall'analisi del track record è il raffronto tra la
performance del portafoglio azionario e il benchmark durante le fasi di
correzione dell'indice Ftse Mib. Ci sono state tre fasi di correzione negli
ultimi venti mesi: le due di breve periodo tra la fine di ottobre e la metà di
dicembre 2013, e tra l'inizio di aprile e la seconda metà di maggio 2014; e
quella di medio periodo avvenuta tra l’inizio di giugno 2014 e il gennaio 2015.
Durante la prima fase la performance dell'indice Ftse Mib era scesa da +10% a
+1,42%, mentre quella del portafoglio è salita da +15,4% a +21,3%. Durante la
seconda fase la performance del Ftse Mib era scesa da +26,6% a +16,05%, mentre il
nostro portafoglio ha continuato a salire dal +35,3% al +39,3%. Nella terza
fase (giugno ‘14 – gennaio ‘15) il Ftse Mib è sceso da +28,8% a +3,52%, mentre
il portafoglio è salito ancora dal +39,15% al +53,35%. Questo ottimo risultato
è stato ottenuto grazie all’attento stock picking sui singoli titoli del
paniere Ftse Mib e all'utilizzo complementare dell'operatività short a fianco
di quella long, che consente di sfruttare anche le fasi di ribasso del mercato
per incrementare le performance e ottenere così un risultato decisamente migliore
rispetto al benchmark di riferimento.
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