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| Il rising wedge sul cambio Euro/Dollaro |
La decisione della Swiss National Bank di abbandonare il programma di acquisti di euro al cambio fisso di 1,20 ha provocato nelle ultime ore un terremoto finanziario. L'effetto principale è stato chiaramente il crollo dell'Euro nei confronti di tutte le principali valute mondiali, con il cambio Euro/Dollaro, in particolare, che è sceso ad un minimo di 1,162 nella tarda mattinata. Per ritrovare questi valori del cross bisogna risalire addirittura al novembre del 2005, quindi a più di nove anni fa, quando l'euro scese ad un minimo di 1,165 sul dollaro. Del resto l'euro sta perdendo terreno contro la divisa americana dal maggio dello scorso anno, quando quotava attorno a 1,40, e già la scorsa settimana aveva violato i precedenti minimi dell'estate 2010 segnati nell'intorno di 1,19 (1,1880 realizzato nell'infrasettimanale). Quota 1,16 rappresenta un baluardo al di sotto del quale la moneta unica europea rischia di franare almeno di altre due figure, e cioè fino ai minimi dell'autunno 2003, e poi ancora fino a 1,08/10. A prescindere dalla decisione dall'autorità monetaria elvetica, che chiaramente ha fatto da catalizzatore, l'euro si trovava già in una fase negativa che avevamo individuato nell'ultima analisi sul cambio contro il dollaro effettuata lo scorso settembre 2014. In rottura di 1,27 era stato individuato un target a 1,19/20. A questo link potete trovare l'analisi:
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| Lo storico Euro/Dollaro dal 1998 ad oggi |
Le proiezioni del rising wedge individuato a settembre, e completato con la rottura ribassista del supporto statico collocato a quota 1,35, indicano l'area 1,10 come possibile obiettivo finale del movimento tecnico ancora in atto. Chiaramente il fortissimo ipervenduto, creatosi nelle ultime settimane e in particolar modo nelle ultime ore, potrebbe favorire un riaggiustamento attorno a quota 1,19 prima di una nuova caduta che avrebbe come obiettivo 1,14. Proponiamo il grafico su base weekly con il dettaglio del rising wedge (in verde) e la gamba ribassista in essere dal maggio 2014, e un grafico più ampio sul quale potrete rilevare tutto lo storico dell'euro/dollaro fin dalla sua nascita. E' possibile osservare che ci troviamo ben lontani dai minimi storici registrati nell'autunno del 2000 attorno a 0,82, con buona pace di tutti i catastrofisti che stanno già pronosticando l'improbabile fine della moneta unica europea.


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