venerdì 19 settembre 2014

Euro/Dollaro: completato rising wedge. Target a 1,27.

Nell'analisi di oggi sul cross Euro/Dollaro abbiamo messo in evidenza lo scenario di lungo periodo rappresentato molto bene da un grafico su time frame weekly. Negli ultimi sei anni si possono rilevare quattro massimi decrescenti principali, quelli del 2008, 2009, 2011 e il più recente del maggio di quest'anno, che vanno a definire una situazione tecnica a favore del dollaro, anche se sostanzialmente il cambio ha definito in questo stesso periodo un baricentro in area 1,35. Il mancato superamento dell'area di resistenza a quota 1,40, nella scorsa primavera, ha confermato la validità della trendline primaria ribassista, e il successivo arretramento sotto 1,35 ha determinato la fine di una fase favorevole all'euro che durava dall'agosto 2012. Questo movimento ha contribuito a qualificare tale fase come "rising wedge", classica configurazione di continuazione ribassista che assume una valenza ancora più significativa quando si manifesta nel lungo periodo. I valori del cambio euro contro dollaro sono così scesi da 1,40 a 1,29 nel giro di quattro mesi, e la gamba ribassista ben visibile sul grafico ha contribuito a creare una situazione di ipervenduto riscontrabile sui principali oscillatori leading. L'area 1,27 rappresenta peraltro un forte supporto statico che potrebbe contenere ogni ulteriore tentativo di apprezzamento del dollaro, almeno nel breve periodo. L'eventuale recupero dell'euro potrebbe estendersi fino a 1,315 prima di una ricaduta che porterebbe alla rottura ribassista dell'area 1,27. In questo caso l'obiettivo di medio lungo periodo per questo cambio si può individuare nell'area 1,19/1,20. Invece in caso di superamento di 1,315 l'euro avrebbe qualche chance di recupero più ampio che potrebbe estendersi fino a 1,35, e in questo caso lo scenario di medio periodo rimarrebbe più neutro.

Nessun commento:

Posta un commento