lunedì 28 novembre 2011

IL Ftse MIB tenta il recupero. Primo forte ostacolo a 14900 punti.

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Comincia molto bene la settimana per il Ftse MIB, che risale la china dopo un'ottava trascorsa all'insegna del colore rosso. Avremmo preferito rivedere i precedenti minimi dello scorso settembre, nella fascia di valori compresa tra i 13200 e i 13400 punti, prima di una reazione positiva, ma del resto sarebbe stato fin troppo facile operare in questo senso. L'anticipo del rimbalzo potrebbe risolversi in un movimento di pullback tecnico a ridosso dell'area 14900 punti, prima della ripresa della fase discendente di breve e medio termine, che porterebbe appunto verso i minimi di fine estate. L'indice si muove all'interno di un canale discendente originatosi con il picco di massimo relativo di fine ottobre, trend che verrebbe interrotto con il ritorno confermato sopra 14900 punti. Anche in questo caso l'azionario italiano dovrebbe comunque fare i conti con la successiva resistenza dinamica, che ne deprime l'andamento a partire dallo scorso maggio, e che attualmente transita in zona 15750 punti. Il raggiungimento delle proiezioni ribassiste della bearish flag e la successione di black upper shadow, spinning top e hammer, associate ad una situazione di ipervenduto di brevissimo termine, indicavano elevate probabilità di una reazione in apertura di settimana. Coloro che avessero azzardato degli acquisti tra mercoledì e venerdì scorso non possono fare altro che mantenerli lasciandoli correre il più possibile, almeno finchè l'indice non raggiungerà l'area 14900 (un margine di ulteriori 500 punti di rialzo dai livelli attuali, che si traduce all'incirca in un +3,5% medio). Al raggiungimento di questo obiettivo risulterebbe in ogni caso opportuno monetizzare i profitti, almeno per chi opera in un'ottica di breve, e attendere un riaggiustamento delle quotazioni. In caso di discesa, il ritorno verso la fascia 13200/13400 sarebbe sempre da interpretare come occasione per accumulare posizioni al rialzo, soprattutto in un'ottica di medio e lungo periodo. L'inversione definitiva della tendenza negativa si avrebbe solo con il superamento dell'area critica posta a 16000 punti, e in questo caso potrebbe prendere corpo un recupero di più ampia portata che aprirebbe le porte ad un target in area 17700/17850 punti da raggiungere entro la fine dell'anno.

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