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Brutta seduta quella di ieri al Nyse, con l'indice S&P500 che ha ceduto il 2,85% ed è sceso sotto il minimo relativo dello scorso 9 agosto, registrato a 1101 punti. Il movimento è decisamente negativo non tanto per l'entità del ribasso quanto piuttosto per il fatto che sono stati ceduti dei livelli molto importanti dal punto di vista tecnico. L'arretramento sotto i 1120 punti ha determinato la fine del trading range compreso tra questo livello e i 1230 punti, che andava avanti dallo scorso 8 agosto. Questa fase oscillatoria di breve periodo è da interpretare in chiave distributiva, e dunque come segnale di continuazione del precedente ribasso accusato dall'equity americano a cavallo tra luglio e agosto. Si va a deteriorare anche il modello rialzista primario, che avevamo proposto nella recente analisi del 29 settembre, nella quale si era ipotizzato uno spostamento del major trend positivo su un tasso di crescita più moderato. La conferma sotto i 1120 punti apre adesso lo spazio per ulteriori discese dell'azionario americano verso quota 1040, al di sotto della quale troviamo la fascia dei 1000 punti come successivo supporto di natura più psicologica che tecnica. Le proiezioni del rettangolo di continuazione presuppongono infatti un target individuabile a quota 975 punti, che potrebbe essere raggiunto nello spazio di poche sedute. Solamente il pronto recupero dei 1120 punti potrebbe allontanare questo scenario e riportare l'indice verso il baricentro della fase altalenante degli ultimi due mesi, situato in zona 1175 punti.
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