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Cede oltre dieci punti percentuali Unicredit, scendendo sotto i 70 centesimi per azione, e accelera il movimento ribassista che va avanti dallo scorso marzo. Il trend negativo è comunque di più ampia portata, e trae origine dal massimo relativo dell'ottobre 2009, quando i prezzi avevano battuto i 2,66 euro per azione. Da allora fino ad oggi il titolo ha continuato ad indebolirsi progressivamente tra alti e bassi, e dopo aver perso anche l'importante sostegno in area 1,50 le quotazioni si sono più che dimezzate. A questo punto ci si attende un test dei precedenti minimi fatti segnare a quota 0,565 nel marzo del 2009, tenendo presente che le ricoperture potrebbero iniziare comunque nell'intorno di 60 cents. Sul grafico weekly è ben evidente il trend negativo che accompagna i prezzi da quasi due anni. Le vendite di oggi portano la curva ad accentuarsi verso il basso in rottura della base del trend, con possibile avvitamento (teorico) fino al limite suddetto. Restano peraltro molto bassi i volumi di scambio, decisamente inferiori alla media delle ultime due settimane, e questo dettaglio potrebbe segnalare il probabile esaurimento della pressione ribassista già dalle prossime sedute. Il test dell'area 0,565/0,60 potrebbe dunque rappresentare una buona occasione per un bottom fishing sul titolo, sempre con la dovuta cautela, per cogliere un primo rimbalzo in area 0,87/0,90 che potrebbe successivamente estendersi fino a quota 1,05 euro.
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