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L'apertura in gap down e la discesa del future |
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La rottura del supporto statico a quota 18800 punti aveva determinato già nel pomeriggio di ieri una discesa fino alla fascia successiva di sostegno, che avevamo indicato tra 18000 e 18200 punti (min. realizzato 18117). Il mercato continua lo scivolone anche nella seduta odierna, e dopo l'apertura in gap down rimane colpito dalle vendite e cede un ulteriore 4%. In tutto questo l'analisi tecnica, e quella fondamentale, c'entrano poco o nulla. Ci troviamo al centro di un pesante attacco speculativo contro il listino italiano, che vede coinvolti interessi economico-finanziari e geopolitici riguardo i quali tenteremo, nelle prossime ore, di dare una chiave di lettura. Per quel che può valere, l'indice è sceso a ridosso dei precedenti minimi del luglio 2009, in area 17600 punti. L'ipervenduto è a livelli piuttosto elevati, ma potrebbe permanere anche per diverse sedute. Tentare di individuare un punto di svolta, in questa situazione del tutto singolare, potrebbe risultare un esercizio del tutto inutile oltre che deleterio. In altre parole la "pesca sui fondali" (bottom fishing) è uno sport che in questo momento sarebbe bene lasciar praticare ad altri, nonostante alcuni valori mobiliari abbiano ormai raggiunto quotazioni ridicole. Almeno finchè non arriveranno segnali di stabilizzazione. Siamo nelle mani del master of puppets, del grande burattinaio...
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