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Dopo il deciso rimbalzo tra il marzo e il maggio del 2009, che aveva fatto raddoppiare le quotazioni in meno di tre mesi, UBI banca ha continuato ad indebolirsi progressivamente nel corso dei due anni successivi, ed è tornata ad un soffio da 5,60 euro, minimi del 2009 (realizzato 5,59). Il canale moderatamente discendente delineato sul grafico mette bene in evidenza questa tendenza che ancora non si è esaurita. Significativa la rottura ribassista del supporto a 6,50 all'inizio di aprile, avvenuto con una long black accompagnata da un forte incremento di volumi su base settimanale. Tuttavia i prezzi non sono mai scesi sotto 5,60 e tentano di mantenersi nelle ultime settimane attorno a 6,00 euro. La contrazione di volumi sul movimento laterale lascia presagire ad una possibile continuazione della fase ribassista, che andrebbe ad esaurirsi sulla base del trend, a quota 5,30 euro. La tenuta di 5,60 e il ritorno sopra 6,25, sarebbero i primi segnali incoraggianti per un tentativo di bottom fishing, che avrebbe come obiettivo di breve termine l'area 7,90/8,00. L'inversione della tendenza negativa arriverebbe però solo sopra la fascia di resistenza collocata tra 8,50 e 8,90 euro, al momento piuttosto lontana. Il titolo potrebbe essere interessante in ottica di trading range con stop secco sotto 6,00 e target 6,25/50, poi 6,80. Nei pressi di 5,60 nuovi tentativi long con obiettivi 6,00 e 6,50, e stop a pareggio.
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