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E' arrivato proprio dopo Pasqua il breakout che attendevamo sull'indice S&P500, che ha superato la soglia dei 1340 punti nella seduta di ieri portandosi su valori che non si vedevano da circa tre anni. Il segnale è chiaramente positivo, e assume implicazioni di continuazione rialzista del trend secondario in atto dallo scorso settembre 2010 (evidenziato dal canale giallo sul grafico). Le proiezioni si individuano sulla parte superiore del trend, in area 1420/25, che corrisponde anche ai picchi di massimo relativo registrati nella primavera del 2008. L?unico segnale preoccupante arriverebbe dall'immediato ritorno sotto 1340 punti, con successiva rottura dei 1300. In questo caso ci troveremmo di fronte ad una bull trap che avrebbe implicazioni ribassiste fino a 1230/50 punti, senza nessun pericolo per la solidità del trend primario, che andrebbe messa in discussione solo in caso di discesa dei corsi sotto l'area 1200/30. Riprendiamo anche il grafico weekly sul quale è possibile riscontrare la forza del trend primario in atto dal marzo 2009. La spezzata verde rappresenta l'ipotesi di sviluppo che avevamo effettuato a metà marzo. Ci si attendeva un'onda correttiva di tipo 4 in area 1200/1230, che avrebbe consentito probabilmente un'evoluzione più armonica del ciclo a cinque onde di lungo periodo. Non è stato così, e l'onda 4 si è interrotta appena sotto i 1250 punti, rimanendo coerente con il trend secondario. E' piuttosto evidente anche il ruolo discriminante che assume l'area 1230, che ribadiamo come spartiacque per l'inversione negativa primaria. Resta sottinteso che un'eventuale correzione dagli attuali livelli fino a 1230 punti sarebbe ancora da intepretare come occasione di acquisto, con proiezioni da qui a settembre/ottobre in area 1560 punti (parte alta del trend primario), e obiettivo intermedio a 1425.
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